Fa discutere la sentenza della corte suprema americana che stabilisce che postare in internet filmati violenti che riprendono combattimenti o torture su animali non è punibile.
Il rischio, infatti, è che la rete venga invasa da migliaia di questi filmati, visibili in tutto il mondo, Italia compresa. AIDAA ha chiesto al ministero degli Interni, alla Polizia Postale e al sottosegretario al benessere degli animali Francesca Martini un intervento deciso e un potenziamento del monitoraggio della rete proprio per fermare all’origine questa possibile invasioni di filmati violenti. Ricordiamo, ad esempio, quello di Katia Pushnik.
In Italia qualsivoglia di maltrattamento su animale è considerato reato penale. In particolare, se i maltrattamenti sono particolarmente crudeli e portano alla morte dell’animale sono considerati punibili con la reclusione ai sensi dell’articolo 544 del Codice Penale. AIDAA chiede che il governo ITALIANO si faccia promotore di una protesta verso gli Stati Uniti, in quanto questa sentenza di fatto apre la strada a nuove e più crudeli e sadiche pratiche di violenza sugli animali, compiute per realizzare i video.
AIDAA ha deciso di potenziare immediatamente il suo gruppo di controllo sui reati contro gli animali diffusi dalla rete, in modo da poter provvedere a bloccare e denunciare alle forze dell’ordine questi abusi. La posizione è stata così espressa da Lorenzo Croce: “Ci aspettiamo passi concreti del nostro governo per protestare contro questa sentenza assurda che apre la strada al maltrattamento diffuso e poi non dimentichiamo che i filmati postati in America se non intercettati e criptati possono essere visibili ovunque anche dai bambini. Ci aspettiamo una forte protesta sia delle associazioni animaliste che delle associazioni di tutela dei minori, perché si pongano in essere i controlli necessari per arginare questo assurdo e vergognoso fenomeno”.
Claudia Resta
Petpassion.tv – [email protected]