“Sono unita’ che subiscono un addestramento particolare che va dai 18 ai 20 mesi – ha spiegato all’ADNKRONOS Albino Tomaselli segretario nazionale dell’Ucis – e viene effettuato sia dal conduttore, proprietario del cane, che dall’amico a quattro zampe e comincia sin da quando il cane e’ un cucciolo. Si comincia con i corsi di ubbidienza e la palestra, per poi arrivare a quello specifico volto alla ricerca delle persone rimaste sotto le macerie”.
“Si comincia con mettere vicine delle casse, grandi casse – ha continuato a spiegare Tomaselli – e si fa cercare al cane un figurante nascosto. Dopo gli esercizi tra le casse si passa alle macerie vere e proprie, allestite in campi organizzato appositamente per gli addestramenti, dove sempre un figurante si nasconde e attraverso il gioco, una pallina o anche un alimento particolarmente caro all’animale, si induce l’amico a cercare la persona”. Il segretario generale dell’Ucis assicura che “l’animale non si fermera’ finche’ non l’avra’ trovata e comincera’ cosi’ ad abbaiare per segnalare al proprio conduttore la presenza di un disperso, appunto. L’animale viene, poi, gratificato con carezze e complimenti”.
Alla fine dell’addestramento sia conduttore che animale devono passare una prova di idoneita’ che rendera’ appunto abili a cercare vittime sotto macerie. “Le razze piu’ utilizzate sono i pastori tedeschi, il pastore australiano, i border collie, labrador e golden retriver – ha aggiunto Tomaselli – e da tempo vengono utilizzati anche i meticci, che hanno un grande fiuto e sono molto duttili all’addestramento”.