In primavera spesso capita di vedere uccellini caduti dal nido e bisognosi di aiuto. Spesso si tratta di un tentativo di volo finito male, vediamo come aiutarli.
Cosa fare se vediamo un uccellino a terra
Può capitare che i piccoli uccellini escano dal nido prima di essere perfettamente in grado di volare per seguire gli adulti. Sono ancora goffi e impacciati e, una volta a terra, non riescono a riprendere quota né sono in grado di cavarsela da soli. In questo caso vengono comunque accuditi dai genitori, che sicuramente sono nei pressi ed attendono che ci allontaniamo per tornare da loro. Non bisogna assolutamente portarli via, ma piuttosto cercare di evitargli qualsiasi pericolo: meglio posarli sul ramo di un albero in modo che la madre lo trovi facilmente e possa continuare a prendersene cura. Una curiosità: gli uccelli non hanno l’olfatto dei mammiferi, pertanto si possono prendere tra le mani senza correre il pericolo che le madri li rifiutino perché sentono il vostro odore.
In primavera è molto facile trovare uccellini a terra perchè questa è la stagione in cui questi animali si accoppiano, leggi l’approfondimento per maggiori informazioni:
Uccellini molto piccoli: come intervenire
Se l’uccellino è molto piccolo, non ha penne sviluppate o mostra ferite, ha bisogno di aiuto e dobbiamo decisamente intervenire. Se il pulcino ritrovato alcune ore dopo la caduta è disidratato e infreddolito è necessario riscaldarlo e reidratarlo. Se si tratta di un pulcino passeriforme (o nidicolo, che nasce, cioè, “nudo” e con gli occhi chiusi) e non ha penne, deve stare a una temperatura di 30-32 gradi, mentre quando ha già le penne sviluppate (dopo circa una settimana di vita), si può abbassare a 21-27 gradi. Altre specie che nascono già coperte di piumino (dette nidifughe, il cui nido è costruito a terra, come oche o cigni) sono meno sensibili alla temperatura e basterà una semplice lampada per riscaldarli.
Per reidratarli non bisogna mai dargli il latte, perchè sarebbe indigesto. L’ideale sarebbe preparare una soluzione isotonica (un litro di acqua calda, un cucchiaio di zucchero, un cucchiaino da tè colmo di sale fino) e farne cadere delicatamente qualche goccia (con una siringa senza ago o con il dito) sul becco del piccolo.
Nel caso il pulcino sia bagnato e infreddolito, lo si può asciugare e riscaldare ponendolo vicino ad una stufa o esponendolo a una lampada, meglio se a raggi infrarossi.
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Foto di copertina: desideria-m