Il gerbillo è un simpatico animale da compagnia che in molti scambiano per un incrocio fra un coniglio, uno scoiattolo e un criceto. In realtà questo roditore ha delle caratteristiche molto precise, scopriamo insieme quali sono.

A prima vista il gerbillo sembra un curioso incrocio tra un criceto, un coniglio e uno scoiattolo. In realtà è un animale ben distinto, di cui ne esistono 14 generi, 9 sottogeneri e 110 specie ed è senza dubbio il roditore che soffre meno per la vita in cattività.

 

Quali sono le origini del gerbillo?

Originario delle steppe di Cina e Mongolia, il gerbillo è abituato a climi freddi e inospitali, cosa che ha fatto sì che si abituasse senza problemi agli habitat più diversi, compresi quelli costruiti dall’uomo.

La sua storia come animale da compagnia è recentissima: nel 1935 furono importati negli Stati Uniti circa quaranta gerbilli da Mongolia e Manciuria, ma se ne iniziò l’allevamento e la diffusione presso le famiglie solo a metà degli anni Cinquanta. E quando gli amanti dei roditori l’hanno scoperto, l’hanno letteralmente adorato: più docile di un criceto, il gerbillo è sveglio, attivo di giorno, curioso e divertente da osservare. Ama vivere in gruppo e ha un organismo molto resistente alle malattie, come tutti i roditori.

 

5 Consigli per chi vuole adottare un gerbillo

1) Cosa dar da mangiare al gerbillo. Quanto all’alimentazione del gerbillo, non assecondate le sue manie in modo passivo: il gerbillo va matto per i semi di girasole e non mangerebbe altro, ma questi sono grassi e carenti di proteine e vitamine ed è quindi opportuno integrare la sua dieta con un po’ di fieno e piccole verdure. Nonostante non beva molto, non bisogna però fargli mancare l’acqua perché preferisce scegliere da sé quando mettere da parte la propria scorta nelle cellule adipose.

2) Scegliere la sistemazione migliore. La cosa più importante da tenere a mente è la sua propensione da scavatore, perché il piccolo gerbillo ama costruirsi tane in profondità; per evitare danni a mobili o moquette la sistemazione migliore è un terrario oppure un ampio contenitore in legno, detto gerbillario. Questo deve essere riempito con uno strato di circa sette centimetri di fieno, di modo che i gerbilli possano scavare le loro tane (ma non usate mai materiali a base di pino, abete e cedro, che possono causare allergie). In alto, è opportuno chiudere il contenitore con una rete (garantendo così la necessaria aerazione), poiché questa specie di roditori è abile nel salto, e quindi nella fuga.

3) Dove tenere il gerbillario. Il posizionamento ideale del gerbillario è in un luogo fresco e asciutto, ben areato ma lontano da correnti d’aria e luce solare diretta. Ma se un’oretta al giorno, sotto la vostra supervisione, permetterete al gerbillo di scorrazzare un po’ in una stanza, ve ne sarà immensamente grato!

4) Come costruire una tana per il gerbillo. Tenete presente che gli piace rosicchiare ogni oggetto di plastica che trova, e proprio per questo è meglio fornirgli come tana oggetti di ceramica o terracotta (un vaso rotto andrà benissimo), ricordandovi, comunque, di lasciare nella casetta anche rametti da sgranocchiare (come tutti i roditori ha i denti a crescita continua).

5) Ogni quanto pulire la tana del gerbillo. La tana non va pulita spesso: il gerbillo è cresciuto in un clima arido e da grande “economizzatore d´acqua” qual è produce pochissima urina, e le sue feci sono secche e inodore. Una volta ogni tre settimane andrà benissimo, e si sconsiglia, comunque, di effettuare la pulizia prima delle due settimane, in quanto questo disturberebbe molto i gerbilli.

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Foto: Shutterstock

Approfondimento: Purina