Ancora degli episodi di cani avvelenati, stavolta a Caltanissetta. Un fenomeno mortale diffuso in parecchie città d’Italia, che causa parecchie vittime
Ennesimo tragico episodio di distribuzione di polpette avvelenate. E’ accaduto in una zona di Caltanissetta dove venti cani randagi sono stati trovati morti per avvelenamento, probabilmente con componenti molto comuni utilizzati per l’agricoltura.
La stima non è ancora definitiva e potrebbero essere coinvolti anche dei cani padronali. A dare la notizia della strage sono state le Guardie Giurate dei Nuclei di Vigilanza zoofila ed ambientale delle Associazioni LIDA e WWF di Caltanissetta che, durante un giro di perlustrazione, hanno trovato ai margini della carreggiata stradale una decina di cani morti con visibili tracce di sostanze chimiche tossiche ingerite.
Le Guardie di LIDA e WWF hanno agito tempestivamente sia segnalando l’accaduto agli organi competenti (comune e servizio veterinario) sia avviando opportune indagini tese a risalire ai soggetti possibili autori di questi crimini. Il servizio veterinario dell’ASP ha disposto il trasferimento delle carcasse presso i laboratori dell’Istituto Zooprofilattico, per le prescritte indagini tossicologiche.
Purtroppo sembra che a Caltanissetta questo fenomeno, pericoloso per la salute non solo degli animali, sia molto diffuso. “Ancora una volta a Caltanissetta dobbiamo fare i conti con una pratica purtroppo ormai consolidata che consiste nello sbarazzarsi degli animali indesiderati con lo spargimento di sostanze velenose nella pubblica via. Il crescendo di tale fenomeno raggiunge – dichiarano i responsabili dei Nuclei di Vigilanza di LIDA e WWF, Salvatore Colonna ed Ennio Bonfanti – livelli seriamente preoccupanti: non si tratta di casi isolati ma di un fenomeno che interessa tutte le zone della città”. Secondo le due associazioni la strategia criminale contro i cani sarebbe il frutto del clima di intolleranza che è stato alimentato nella comune siciliano contro i randagi e conseguenza della sospensione, da parte del Comune, del programma di controllo demografico dei randagi attraverso la loro sterilizzazione.