Ecco la storia di Natale del giovane Labrador Birillo, un dolce cucciolone che, dopo la paura e la solitudine, ha riscoperto la gioia e l’amore grazie al fedele compagno di vita Andrea.
C’era una volta Birillo, uno splendido cucciolone di Labrador dal mantello biondo e gli occhi color cioccolato. Birillo non aveva una vita semplice: la strada era la sua casa, mentre la paura e la solitudine le compagne delle sue giornate. Il cagnone randagio si aggirava nei pressi di un piccolo centro abitato e le poche persone che lo abitavano lo scacciavano in malo modo.
Birillo era solo e sconsolato, e il freddo del mese di dicembre non lo aiutava di certo a sentirsi meglio. Triste, affamato e stanco il Labrador aveva smesso di sperare: credeva che il suo cuore ferito e deluso dagli uomini non potesse mai più essere felice.
Ma il giorno di Natale avvenne una magia inaspettata, questa giornata, si sa, è resa speciale dall’amore che si respira anche solo nell’aria…
La dura vita del Labrador Birillo
Durante le sue giornate Birillo aveva preso l’abitudine di fare facendo lunghe passeggiate in solitaria nei campi e nei boschi vicini al paese. Seppur affranto, il cane aveva imparato ad occupare il proprio tempo annusando tutto ciò che lo circondava, giocando con i piccoli animali del bosco e scavando profonde buche: credeva che, tutto sommato, la vita da vagabondo facesse un po’ parte di lui, stare solo e all’aria aperta significava libertà in fin dei conti.
Era la notte il momento più difficile: la paura, il freddo e i continui incubi non gli davano pace. Riusciva ad addormentarsi solo all’alba, quando il sole, con i suoi raggi di luce, iniziava a fare capolino e rendeva il mondo un luogo meno temibile. Fu proprio durante una mattina come le altre che, poco dopo aver chiuso gli occhi al nascere del sole, venne svegliato da una voce nuova e inaspettata.
“Piccolo cucciolone, cosa ci fai lì tutto solo?”
Monica, questo era il nome della ragazza che aveva attirato l’attenzione del Labrador, era una giovane volontaria di un canile che si trovava nei pressi del paesino. Quando Birillo capì che l’umana si stava rivolgendo proprio a lui ebbe timore, si alzò con fatica e cercò di scappare.
La sua corsa, però, procedeva lenta e Monica in poco tempo riuscì a raggiungerlo e avvicinarlo: sarà stato il freddo della notte che ancora doveva abbandonare le sue ossa o il poco riposo alle spalle, o forse, chi lo sa, il destino!
“Non avere paura amico mio, non voglio farti niente di male stai tranquillo!”
Dopo aver capito di non avere vie di scampo, Birillo si rannicchiò tremante su sé stesso, spaventato da quelle parole che suonavano diverse, quasi amiche.
Monica si accucciò e, con modi gentili e pacati, riuscì a raggiungerlo…
Iniziò così l’avventura di Birillo in canile: una bella struttura, grande, accogliente e con tanti altri cagnolini che sembravano voler diventare suoi compagni di gioco. In fondo al suo cuore Birillo aveva iniziato a sentirsi grato e nella sua mente si facevano spazio ricordi nuovi, che prendevano il posto di incubi e paure.
I giorni passavano all’interno del canile, e Birillo vedeva continuamente nuovi umani arrivare e portare via i suoi amici: prima Rocky, poi Macchia, Briciola, Trillo, Lucky… Ogni tanto, di domenica, i suoi vecchi compagni tornavano a fargli visita, insieme ai due zampe che si divertivano a far passeggiare gli altri cani che, come lui, vivevano in canile: in queste occasioni Birillo aveva iniziato a notare qualcosa di strano, una luce particolare negli occhi, un’aura di sicurezza ed eccitamento.
Chissà perché i suoi amici sembravano così felici, la vita con gli umani è veramente così bella? Rassegnato dagli anni passati a vagabondare solo, Birillo sapeva che non avrebbe mai trovato le risposte che cercava, nessuno si sarebbe presentato chiedendo di portarlo a casa con sé.
Quello che Birillo non sapeva, però, è che la magia esiste e che c’è un giorno particolare in cui diventa ancora più potente: il giorno di Natale.
Il Natale più bello con un compagno di vita per sempre
Andrea, girovago per professione, era abituato a trascorrere i giorni delle Feste alla scoperta delle mete più sperdute. Per una strana coincidenza, e con il destino che sicuramente ci ha messo lo zampino, proprio quel giorno di Natale si trovava nei pressi del paesino dove era solito passeggiare Birillo. Amante degli animali e di animo gentile, una volta scoperta l’esistenza del canile Andrea decise di passare lì la giornata: il Natale è anche un momento per dedicarsi a chi ne ha bisogno, qualunque sia la sua natura.
“Amici, oggi abbiamo visite, venite tutti qui!”
Chiamati a raccolta, i cagnolini osservano con curiosità quel giovane umano che li guardava con un sorriso raggiante sul volto, pronto a farli giocare e a distribuire coperte calde.
Quello che Andrea non sapeva è che la scelta di recarsi in quel canile avrebbe cambiato la sua vita per sempre: una volta visto Birillo, scontroso e dalla corazza impenetrabile ma con gli occhi capaci di parlare d’amore, non ebbe dubbi.
“L’ho trovato, voglio adottare questo bel Labrador biondo!”
I giorni seguenti non furono facili, Andrea dovette faticare per riuscire a trasmettere fiducia e sicurezza a Birillo, ormai disilluso. Ma poco alla volta, a piccoli passi, una carezza dopo l’altra, Birillo senza neanche accorgersene smise di svegliarsi di soprassalto, di avere paura, e guardando il proprio riflesso si accorse di una cosa: quella luce, quella negli occhi di Rocky, Macchia, Briciola, Trillo e Lucky, ora la vedeva anche lui. Capì che quella non era solo una strana scintilla, ma qualcosa che ti scalda dentro, un’energia inesauribile… era felicità.
Il giovane Labrador e Andrea diventarono inseparabili, fedeli e leali compagni di viaggio. Birillo riscoprì una straordinaria voglia di esplorare il mondo circostante, mentre Andrea capì che, ancora più dei viaggi, la cosa che amava di più al mondo era prendersi cura del suo incredibile amico a quattro zampe. Girarono il mondo in lungo e in largo, e furono sempre felici di poterlo fare, insieme.
Ricorda che decidere di adottare o di regalare un cucciolo è una scelta di responsabilità: un cane o un gatto sono un dono prezioso, che come tale ha bisogno di cure e attenzioni costanti e continue!