Sgombero campi nomadi: moria di gatti

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Un gatto tra le rovine

Un gatto tra le rovine

Il Comune di Roma sfratta i Rom dalle aree occupate, i felini restano intrappolati nelle macerie e muoiono arsi vivi.

E’ degli ultimi giorni la notizia dell’intervento in forze del municipio romano per trasferire i nomadi che si sono insediati abusivamente nella capitale in zona via del Flauto e Casal Bruciato, portandoli in zone in cui è permessa la loro sosta. Si parla molto meno, però, della mattanza di gatti che ne è conseguita e cui stanno facendo fronte i volontari animalisti.

L’attivista Patrizia di Tullio denuncia il fatto che il Comune non coordina gli interventi con chi potrebbe salvare i gatti e gli altri animali del posto, anche se ha provveduto quantomeno a sterilizzarne alcuni. Buona parte degli interventi, però, sono stati sostenuti da ENPA, che ha garantito nei luoghi la propria presenza. Patrizia e gli altri volontari approfittano delle pause obbligate dalle feste e quindi si sono lanciati tra le macerie a Pasqua e per il primo maggio per salvare i gatti, tuttavia molti felini sono impossibili da stanare, fra travi, lamiera contorte ed elettrodomestici.

Le macerie sono state poi spostate dalle ruspe e date alle fiamme: almeno un micio è morto in questo modo, nel tentativo di ripararsi all’interno dalla minaccia del fuoco. Schiacciato e bruciato. La storia va avanti ormai da alcune settimane: gatte incinte e micini mangiucchiati dai topi, da catturare prima che le ruspe ritornino. Pare semplice a dirsi, ma con un gatto randagio le cose possono complicarsi non poco.

Patrizia invita tutti a scrivere al Comune di Roma: è andata di persona all’Ufficio Diritti Animali ma, dice, l’impressione ricevuta è che nessuno si voglia assumere l’onere di starla ad ascoltare.

Claudia Resta
Petpassion.tv – [email protected]