I gatti di Milano per salire su di un mezzo di trasporto dell’Atm devono pagare il biglietto, e fin qui non è nemmeno una tragedia, visto che in molte altre città, come Firenze, il bus è addirittura vietato loro. Ma a Milano, una volta obliterato il tagliando e sistematisi in una gabbietta di 50 centimetri per 30, i mici rischiano comunque di essere cacciati.
Al punto 2 dell’articolo 26 del regolamento Atm per il trasporto sui mezzi pubblici, infatti, si specifica che se nella stazione o nella vettura fosse contemporaneamente presente anche un cane (sono ammessi solo quelli di piccola e media taglia) e i due non andassero d’accordo, «il possessore del gatto deve essere invitato a occupare un altro posto, a cambiare vettura o al limite abbandonare il mezzo o la stazione».
Insomma, gatti discriminati a vantaggio dei cani. Ma non solo. Nelle norme Atm sta scritto anche che «l’accesso in vettura dei cani di piccola e media taglia è vietato nelle ore di maggior traffico». In pratica, se dovete portare il micio da qualche parte fatelo dalle 7 e 30 alle 9 e 30 o dalle 17 e 30 alle 20 e 30.
Sulle linee bus dell’Atinom (l’Azienda trasporti del nord-ovest milanese) va pure peggio, sono ammessi solo i cani per non vedenti e quelli da caccia ma solo nella «stagione venatoria». Divieto assoluto per tutte le altre bestiole. Meglio sulle Ferrovie Nord Milano Autobus, dove i piccoli animali sono accettati su tutte le autolinee di Gran Turismo, ma non nelle corse internazionali.
(C.R.)