Non sarà uno dei più pesci più belli a vedersi, secondo nostri canoni tutti umani, e di sicuro non è tra i più popolari, dato che abita i fondali marini più profondi e raramente si riesce ad avvistare, ma la notizia della possibile prossima estinzione del Blobfish sta facendo il giro del mondo.
Conosciuto anche come “pesce triste”, il Blobfish è infatti tra le maggiori vittime della pesca a strascico, nel corso della cui pratica le reti riesco a raggiungere le altrimenti difficilmente irraggiungibili profondità marine nelle quali vive.
Il suo regno, fino a pochi anni fa incontaminato, sono le acque costiere dell’Australia meridionale, nelle quali il “pesce triste” conduceva indisturbato la sua quieta vita, galleggiando lentamente in attesa che il cibo gli si metta davanti alla bocca.
Privo muscoli e con una massa corporea gelatinosa la cui densità è di poco inferiore a quella dell’acqua, il Blobfish, amara ironia della sorte, non è neanche commestibile: una vittima “innocente” di metodi di pesca indiscriminati che vorremmo tanto si salvasse!