Il gatto nero è ancora vittima dei satanisti: trentaquattro denunciati dall’AIDAA alle autorità giudiziarie. In 4 anni hanno rapito e sacrificato oltre 300 gatti durante le messe nere. Due delle sette individuate operavano nel territorio Laziale.
Sembra un fatto di altri tempi, e invece è successo in questi giorni. È stato ancora una volta Lorenzo Croce, presidente dell’AIDAA (Associazione Italiana Difesa Animali e Ambiente), a denunciare 34 persone, accusate di aver rapito e fatto sparire oltre 300 gatti neri, sacrificati a Satana durante messe nere e riti esoterici.
Il fatto è stato dimostrato grazie al ritrovamento di carcasse di felini sgozzati ed ossa di diverse specie di animali. Il reato sarà punito, come auspica Croce, secondo le sanzioni previste dall’articolo 544 ter del codice penale, in materia di maltrattamento e uccisione di animali.
Tra le località a maggiore rischio messe nere, ci sarebbero alcune zone del Piemonte, della Lombardia, della Liguria, dell’Emilia Romagna, del Veneto e del Lazio. Secondo Croce “la zona di Mirandola è da considerare tra quelle a maggior rischio messa nera in quanto si tratta della punta sud est del pentacolo dei satanisti di rito layeriano”.
Questi rituali, che hanno origine nel Medioevo, trovano ancora oggi seguaci e adepti che, per praticarle, si riuniscono in luoghi isolati in particolari periodi dell’anno (come la notte di Halloween e dell’equinozio di primavera) e sacrificano bestiole innocenti perseguitate da assurde superstizioni, come i gatti neri.
Superstizioni e infondate credenze popolari si combattono con la cultura e il dialogo. Aiutaci a combattere il maltrattamento di questi animali: vieni a discuterne nel gruppo degli adorabili gatti neri e raccontaci le tue esperienze su questo tema.
Marina Naddeo
Redazione PetPassion.TV