La storia ufficiale e non di una razza selezionata di recente formazione: chi ama gli anni ’60 non può non adorarla!
La razza ragdoll, il fatti, nasce a metà dei ruggenti anni ’60 a Riverside, ridente cittadina californiana, nella casa di Ann Baker, o forse sarebbe meglio dire accanto alla sua casa, e invece in quella di Mrs. Pennels, una sua vicina, che possedeva una gatta angora di nome Josephine. Jo era una gatta molto indipendente, con un carattere piuttosto selvatico: viveva libera per il quartiere e, periodicamente, partoriva gattini che caratterialmente le somigliavano.
Un giorno, durante il suo vagabondare, Josephine fu investita da un’auto e rimase ferita. Venne soccorsa e raccolta da alcuni vicini che lavoravano presso l’Università del luogo: aveva subito un trauma cranico con la perdita di un’occhio. Curata, venne poi riconsegnata alla signora Pennels. Dopo l’incidente Josephine ebbe un’altra gravidanza ma, a differenza delle precedenti, i gattini che nacquero furono tutti giocosi, amabili, socievoli e rilassati.
La storia del Ragdoll
Ann Baker affermò che la gatta, durante la degenza, aveva subito una manipolazione genetica che ne aveva alterato la struttura, rendendola insensibile al dolore e completamente rilassata nella muscolatura. Questa affermazione sollevò non poche curiosità e il mito del Ragdoll cominciò a diffondersi sempre di più, insieme a una favola dura da sfatare, quella della sua insensibilità al dolore, che è costata a Josephine innumerevoli esami di laboratorio presso l’Università di Glasgow dove, finalmente, il dottor Andrew Nash ha certificato la perfetta “normalità” strutturale e genetica del Ragdoll.
Ciò che Ann Baker fece di sicuro, fu una lunga selezione sul carattere e sulla tipologia della varietà dei suoi gatti. Con i primi tre figli di Josephine (Buckweat, Fugianna e Raggedy Ann Daddy Warbuks) diede inizio alle tre varietà oggi riconosciute, il Colorpoint, il Bicolore e il Mitted, e iniziò ad allevare con l’affisso Raggedy Ann. Il 9 dicembre 1975, tredici anni dopo la nascita dei primi cuccioli, Ann fondò l’IRCA (International Ragdoll Cat Association) e brevettò i suoi gatti con il nome di Ragdoll, letteralmente “Bambola di Pezza”. Ottenne addirittura il permesso di imporre un restrittivo contratto per i futuri stock di allevamento dei gatti da lei venduti, riportò le sue leggi sul programma di allevamento del Ragdoll e i canoni, molto restrittivi, per il mantenimento della razza stessa.
Con il passare del tempo e degli anni il Ragdoll cominciò ad essere conosciuto e ammirato, varcò le frontiere Americane e giunse in Europa. I primi allevatori furono i coniugi Dayton che acquistarono una coppia di Ragdoll direttamente dalla Baker e l’importarono nel Regno Unito. Il loro allevamento, Blossom Time è stato tra i più famosi al mondo, seguito poi, in fama, dagli allevamenti Petil Lu e Patriarca, sempre nel Regno Unito. In Italia i ragdoll sono giunti nei primi anni ’90, quando col riconoscimento delle varietà Bicolore e Mitted fu possibile portarli in esposizione e farli conoscere al grande pubblico.