Un morto e un ferito, questo il bilancio del primo giorno di preapurtura della stagione venatoria. Entrambi i drammatici incidenti sono avvenuti in Sardegna, nel corso di due distinte battute di caccia. In entrambi i casi a sparare la pallottola fatale sono stati compagni di caccia delle vittime.
Il primo uomo, 36 anni, di Jerzu è stato colpito al collo nelle campagne ogliastrine nel corso di una battuta di caccia al cinghiale. L’uomo è morto poco dopo l’arrivo dei soccorsi. Salva, ma in gravi condizioni la seconda vittima della giornata, un uomo colpito all’arteria femorale sinistra. Recuperato grazie a un elicottero l’uomo si trova ora in ospedale, in condizioni gravi, ma senza richiare la vita.
Rapida la risposta tramite comunicato stampa dell’ Ente Nazionale Protezione Animali, che dice: “quanto accaduto ieri dimostra ancora una volta che la caccia uccide e che uccide non soltanto milioni di animali inermi ma anche decine di uomini, stroncati ora dal ‘fuoco amico‘ ora da un abbaglio ora da un mero errore di calcolo.[…] E ora cosa diranno ai familiari dell’uomo i sostenitori di questa cosiddetta attivita’ sportiva nella natura e all’aria aperta? Che l’uomo e’ morto per un’attivita’ ludica? Noi, invece, esprimiamo loro le nostre piu’ sincere condoglianze.”