La Toscana è in stato di emergenza, l’acqua continua a scendere copiosa e molti fiumi e laghi della regione sono a rischio esondazione. Nella notte tra il 24 e il 25 Dicembre il torrente Calice, in provincia di Prato, ha rotto l’argine sinistro in località Ponte dei Bini. Molte abitazioni sono state evacuate e la popolazione è stata accolta in strutture alberghiere.
Mentre è in corso la ricostruzione degli argini con pietre, sassi e terra ed è stato istituito un presidio sanitario a Fabbriche di Vallico, per assistere la popolazione, un’altra emergenza tiene occupati volontari e protezione civile. Il canile comunale “Il Rifugio”, che sorgeva proprio lungo l’argine del Calice, è stato inondato, i cani soccorsi tempestivamente e trasportati nell’ex-ippodromo.
Non tutti si sono salvati però. Ad oggi questo il bilancio: la protezione civile è riuscita a salvare circa 150 animali, ma per alcuni non c’è stato niente da fare; le vittime sono circa venti, annegati poco dopo l’esondazione del torrente Calice, altri cani sono fuggiti nei campi e risultano ancora dispersi.
Ma ora occorre pensare ai sopravvissuti e al ripristino del canile. I volontari fanno sapere che c’è bisogno di tutto: dal cibo agli strumenti per pulire i box: scope, secchi, sacchi per la nettezza urbana, guanti plastica, stracci, detersivi, varecchina, Amuchina, ciotole, coperte, lenzuoli, crocchette, scatolette, taniche di acqua (l’ippodromo è dimesso non c’è acqua), collari e guinzagli, questi alcuni dei generi maggiormente richiesti.
E naturalmente c’è tanto bisogno di persone esperte con i cani ed armate di reale buona volontà!
Ovviamente per tutti gli sfollati del canile comunale ora raccolti nell’ex-ippodromo si è anche alla ricerca di una nuova casa.
Per qualunque informazione o per conoscere in che modo far pervenire il vostro contributo, visitate questo sito o quello del canile “Il Rifugio“.
In questo video potete conoscere alcuni degli ospiti del canile che, ora più che mai, sono in cerca di una casa!