Pippi è una gattina dolcissima! La sua storia, almeno all’inizio, è simile a tante altre: era stata abbandonata per strada e ritrovata da un volontario, che la portò piccina piccina al gattile di Vigevano, dove venne amorevolmente curata da Adriano e Liliana e dai volontari del Rifugio del Micio. Dopo alcuni mesi di presenza in gattile, Pippi venne affidata nel 2009 a Massimo, un amante dei gatti impiegato del municipio di Gravellona Lomellina, un paese in provincia di Pavia, che la prese con se e nelle ore di lavoro scelse di portarla in ufficio nel municipio del piccolo paese pavese dove lavora.
Visto anche il suo carattere dolcissimo e giocherellone, Pippi ben presto è diventata la mascotte del municipio: da qui la scelta dei dipendenti di “adottare” Pippi, facendola diventare di fatto la prima “gatta sindaco”. Pippi vive regolarmente negli uffici del municipio di Gravellona, dove su ogni scrivania degli impiegati ma anche su quelle di sindaco e di assessori ha una cuccia dove riposare e lasciarsi coccolare dal personale e dalla giunta municipale.
AIDAA a settembre ha lanciato l’operazione Micio d’Ufficio che ha portato decine di uffici pubblici e privati ad adottare, prevalentemente a distanza, oltre 1450 gatti che sono ospitati nei gattili e nei rifugi di tutta Italia e Pippi rappresenta di fatto la mascotte di questa iniziativa nazionale, che ha lo scopo di invitare i lavoratori degli uffici pubblici e privati ad adottare un gatto portandolo eventualmente a vivere in ufficio (laddove le condizioni di lavoro e sicurezza per il micio lo consentono), oppure ad adottare il micio in gattile provvedendo con una spesa minima mensile al suo mantenimento.
“La storia di Pippi è una storia di una gatta dolce e che ha avuto un lieto fine- ci dice Lorenzo Croce presidente nazionale di AIDAA- ma sono almeno 200.000 i gatti che attualmente nei gattili italiani aspettano di essere adottati e tra loro moltissimi cuccioli nati nei mesi scorsi. Ovviamente- conclude Croce- le adozioni devono essere fatte con criterio e provvedendo al controllo di preaffido, perché permane purtroppo il rischio di abbandono dei gatti sia se vengono acquistati che adottati, se questi finiscono in famiglie che non sono in grado di gestirli e accudirli, o peggio ancora se vengono comperati o adottati semplicemente quali regalo di Natale”.