Il pastore tedesco è certamente il cane più famoso del mondo, ma secondo alcuni sarebbe anche il più antico. Non esattamente come lo conosciamo noi, certo, quello è il risultato di una serie di incroci avvenuti in Germania alla fine dell’ottocento, ma quello da cui questo incrocio deriverebbe. Se la teoria più comune lo vorrebbe, infatti, discendente del lupo (da cui il suo soprannome “cane-lupo”) incrociato con un comune cane da pastore, alcuni studiosi lo considerano l’erede di una specie diversa sia dal lupo che dallo sciacallo. Una sorta di “cane primordiale” di cui oggi si sarebbe persa la memoria, ma del quale il pastore tedesco sarebbe il bis-nipote diretto.
Fatto sta che alla fine del XIX secolo, il capitano di cavalleria Max Von Stephanitz, con lo scopo di ottenere una razza da lavoro robusta e ben addestrabile, utilizzò vari ceppi di cani da pastore presenti in diverse regioni della Germania e ottenne quello che oggi chiamiamo “pastore tedesco”. Che molti, però, chiamano “pastore alsaziano”: questa abitudine nacque in Francia, dove non volevano proprio saperne di chiamare una razza di cane con il nome dei loro nemici giurati! Oggi consideriamo gli alsaziani quei pastori tedeschi particolarmente grandi e dal pelo lungo.
Il Pastore Tedesco è un cane generalmente equilibrato, disinvolto, intelligente e di un’estrema fedeltà nei confronti del padrone. E’ considerato il più indicato in assoluto per essere sottoposto ad addestramento, tanto che, in tutto il mondo, è il più diffuso come cane poliziotto e cane da guardia. E’ dotato di coraggio e sicurezza, ma allo stesso tempo ha un carattere che tende ad essere quello del “capobranco”: è dunque necessario fin da cucciolo fargli capire chi comanda in casa e soprattutto, che gli elementi più “deboli” della famiglia (donne e bambini) non sono in nessun caso suoi pari. Altrimenti il cane potrebbe cercare di “sottometterli” per dimostrare al suo “capo” di non temere altri che lui. (B.P.)