Oscar: il gatto “sensitivo”

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oscar il gatto sensitivoForse molti di voi conoscono gia’ la storia del gatto Oscar, visto che se ne parlo’ moltissimo circa due anni fa; trattandosi pero’ di una vicenda piuttosto sorprendente e ancora ammantata di mistero, abbiamo pensato fosse interessante e importante raccontarvela. Di Oscar hanno parlato testate giornalistiche in tutto il mondo, una voce di Wikipedia e’ intitolata alla sua storia, non solo, al suo specialissimo talento di “gatto sensitivo” e’ ispirata una puntata della seguitissima serie dottor House.

Chi e’ Oscar? E’ un bellissimo micione di circa 4 anni, bianco-tigrato e dal manto soffice, che si aggira per le corsie dell’ospedale Steere House Nursing and Rehabilitation Center di Providence, una Clinica che, al 3° piano, accoglie pazienti molto gravi, colpiti da malattie degenerative, in genere gia’ all’ultimo stadio.

Qual’e’ la sua peculiarita’? Bhe’ Oscar sembra dotato della capacita’ di fiutare l’imminente morte del paziente. Il fenomeno, apparentemente un po’ inquietante, e’ stato descritto e studiato anche dalla rivista medica New England Journal of Medicine; «il gatto riesce sempre ad apparire nel luogo due-quattro ore prima che il paziente muoia», spiegava al tempo Joan Teno, docente della Brown University.

Il micio ha iniziato prestissimo a esercitare il suo particolarissimo mestiere. Gia’ all’eta’ di sei mesi aveva preso l’abitudine di fare il giro quotidiano delle stanze dei ricoverati al seguito di dottori e infermiere; teneva sotto controllo i residenti della casa, li annusava, li osservava e poi si metteva al capezzale delle persone, la cui morte sopraggiungeva di solito nel giro di poche ore.
Sono ben 25 i casi in cui la «previsione» e’ risultata giusta. Un numero di conferme sufficienti perche’ il personale, notando la presenza di Oscar nelle vicinanze di un malato, sia ormai spronato a convocarne i parenti.

Il dottor David M. Dosa, medico specialista di geriatria e professore presso l’Università di Brown, spiegava al New England Journal of Medicine che il gatto raramente ha commesso errori e aggiungeva: «E’ vero che il gatto riesce ad avvertire la morte meglio delle persone che lavorano in questa struttura, ma non penso che questo sia un gatto sensitivo. Credo, invece, che ci sia probabilmente una spiegazione biochimica».

Biochimica o no, sembra che le capacita’ divinatorie di Oscar siano piuttosto infallibili. Il fatto che la presenza del micio al proprio capezzale possa equivalere a una sentenza di morte, non sembra pero’ aver mai turbato troppo i pazienti, i quali il piu’ delle volte erano e sono cosi’ anziani e cosi’ malati da non rendersi affatto conto della presenza del felino. Al contrario molti parenti ritengono che il suo aggirarsi per i letti della clinica sia di conforto per i pazienti.
Finora non e’ stata trovata nessuna spiegazione all’insolita capacita’ del felino. «Sono cose difficili da studiare. Penso che probabilmente i cani e i gatti possano percepire cose che noi non riusciamo a sentire», ha detto Thomas Graves, esperto di felini e coordinatore del College dell’Universita’ dell’Illinois.

Qualche ipotesi pero’ e’ stata fatta in proposito; secondo la dott.ssa Joan Teno il comportamento di Oscar puo’ essere determinato dall’insieme dei seguenti fattori ai quali il micio sarebbe particolarmente sensibile:
1. il cambiamento del respiro del malato;
2. la semi-immobilita’ del paziente;
3. il particolare odore emanato dal paziente, dovuto a sostanze chimiche rilasciate quando il paziente sta per morire, intercettato dall’olfatto finissimo di Oscar
4. la piu’ intensa attivita’ degli infermieri al capezzale della persona prossima al trapasso, che non lascia Oscar indifferente

Altri medici, che curano a domicilio i pazienti terminali, invece, sono piu’ propensi ad attribuire all’ atteggiamento di Oscar una spiegazione psichica piu’ che biochimica.
Attualmente il comportamento di Oscar continua ad essere oggetto di studio e di osservazione da parte del Prof. Nicholas Dodman che dirige la sezione comportamentale della Cummings Tufts University School of Veterinary Medicine.
Interessante e’ anche il parere del Prof. Thomas Graves, esperto in felini presso la University of Hillinois, secondo il quale sarebbe normale per i gatti percepire i terremoti, “sentire” i cambiamenti meteorologici, e rendersi anche conto di quando una persona o un altro animale sia malato.

Cosa ne pensate? Avete esperienza di questa presunta ipersensibilita’ e preveggenza dei felini? Raccontatecela!
(G.M.)