Al Bioparco è nato un cucciolo maschio di Addax, rarissima antilope africana. “Si tratta della prima nascita importante del 2011, sottolinea il Presidente della Fondazione Bioparco di Roma, Paolo Giuntarelli; il cucciolo è nato lo scorso 12 gennaio, alla nascita pesava circa 5 kg; i guardiani del reparto erbivori lo hanno trovato nella stalla attaccato alla mamma. Al momento trascorre molto tempo all’interno delle stalle – conclude Giuntarelli – ma ogni tanto fa capolino nell’area esterna del recinto”.
Un tempo ampiamente distribuito in tutto il territorio del Sahara e del Sahel, oggi l’Addax è ad altissimo rischio di estinzione, basti pensare che in natura ne sopravvivono meno di 300 individui nel Chad, in Mauritania e del Niger.
Si tratta di un’antilope particolarmente adattata alla vita nel deserto: possiede zoccoli ampi per non sprofondare nella sabbia, produce un’urina molto concentrata per limitare al massimo gli sprechi idrici e può trascorrere la maggior parte della vita senza bere, recuperando l’acqua dalla vegetazione di cui si nutre. È attiva soprattutto di notte, mentre di giorno cerca riparo in buche scavate nella sabbia per proteggersi dalla calura e dalle tempeste di sabbia.
Vive in gruppi sociali, si sposta nel deserto in branchi di 5-20 individui guidati da un maschio dominante. Si nutre di erba e foglie di arbusti che ricerca percorrendo grandi distanze nel deserto. La riproduzione può avvenire durante tutto l’anno e dopo una gestazione di circa 8 mesi, nasce in genere un solo piccolo. Le zampe corte fanno degli addax dei cattivi corridori, per questo cadono facilmente vittima sia dei predatori che dei bracconieri che li ricercano per la carne e la pelle, entrambe molto apprezzate dalle popolazioni locali.
La caccia incontrollata, la desertificazione e l’aumento della popolazione umana hanno portato negli ultimi 20 anni ha un declino dell’80% della popolazione in natura.
Il Bioparco partecipa con questa specie al programma internazionale di conservazione per la riproduzione in cattività delle specie a rischio di estinzione (EEP).