Origini e caratteristiche del gatto di razza norvegese delle foreste, un gatto di grande dimensioni, che può vivere bene in ampi spazi.
Si suppone che gli antenati del Norvegese delle Foreste (il nome in norvegese è Nork Skaukatt) siano esemplari a pelo lungo trovati in Turchia (probabilmente simili a quelli che oggi chiamiamo Angora Turco) e portati in Scandinavia dai navigatori vichinghi intorno al IX secolo d.C.
Origini del gatto norvegese
Molti documenti attestano che gatti a pelo lungo e con folta coda frangiata vivevano nelle foreste norvegesi da tempo immemorabile: si trattava probabilmente degli antenati degli attuali Norvegesi delle Foreste. Avvicinati dall’uomo, sono diventati frequentatori abituali delle fattorie, dove si resero utili nella caccia ai topi e agli altri animali molesti.
La loro storia è ricca di leggende, legate tutte al popolo dei Vichinghi, che usavano tenerli in casa, o comunque vicini alle loro abitazioni, e che li portavano con loro sulle navi per cacciare i topi.
Alcune leggende norvegesi raccontano che Freyja, dea dell’amore e della fertilità, vagasse per il mondo su un carro trainato da due grossi gatti dal pelo lungo cercando il suo consorte Óðr, e anche che Thor, dio del tuono, fu sottoposto ad una prova di forza che consisteva nel sollevare un grosso gatto. Le prime citazioni storiche cominciano nel 1559 quando il sacerdote e naturalista danese Peter Clausson Friis, allora residente in Norvegia, divise le linci norvegesi in tre classi: la lince-lupo, la lince-volpe e la lince-gatto.
La prima presentazione ufficiale a una mostra felina risale al 1912, data dopo la quale è stato svolto un lungo lavoro di selezione per stabilizzare lo standard di razza, riconosciuto a livello internazionale, dopo una serie di complicazioni, nel 1977. Oggi il gatto norvegese viene allevato in molti paesi, ma ne esistono ancora esemplari che vivono allo stato selvatico.
Nonostante le rigide temperature delle regioni nordiche, infatti, il pelo dei gatti norvegesi permette loro un buon isolamento dal freddo. Pelo che nei cuccioli non si presenta lungo come quello dei genitori, e che necessita di circa due anni prima di raggiungere il suo aspetto migliore.
Carattere del gatto norvegese
L’indole è tendenzialmente socievole e pacifica, anche se, all’occorrenza, il gatto norvegese sa essere vivace e attivo. Nonostante le sue grosse dimensioni, si adatta facilmente alla vita domestica, ma è necessario comunque dargli la possibilità di sfogare in qualche modo le sue molte energie. La sua passione è l’arrampicata, e gioca (specie “alla caccia”, con topini finti, in mancanza di quelli veri) fino a tarda età.
Intelligenti e affettuosi sia con gli adulti sia con i bambini, i gatti norvegesi creano un legame particolare con un membro della famiglia. Raramente danno problemi di convivenza con il cane, ma dato lo spiccato istinto territoriale, sono difficili le convivenze tra maschi; problemi inesistenti nel caso in cui si tratti di soggetti sterilizzati o femmine.
PetPassion avverte: in primavera, come tutti i gatti, il norvegese delle foreste cambierà il pelo. Nel suo caso di tratta di una muta breve ma molto intensa, durante la quale assomiglierà a un gatto a pelo corto con coda vistosamente pelosa. In questo periodo è necessario spazzolarlo quotidianamente per evitare che, leccandosi, possa ingerire troppo pelo.
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