A Natale siamo tutti più buoni… e a quanto pare lo siamo davvero: anche quest’anno aumentano le adozioni responsabili del periodo natalizio di cani nei cento canili italiani monitorati dall’associazione italiana difesa animali ed ambiente, che sono incrementati del 28% (contro il 35% del 2009).
L’introduzione del sistema delle adozioni responsabili prevede che il cane, prima di essere portato in famiglia, rimanga ancora alcune settimane in canile, dove viene visitato dalla sua nuova famiglia umana, e che la stessa famiglia venga sottoposta a una serie di controlli da parte dei volontari delle associazioni che operano nei canili, e che l’adozione avvenga anche con il supporto di un veterinario o di una comportamentista, in modo da conoscere perfettamente i problemi dell’animale.
E’ una trafila piuttosto lunga ed impegnativa, ma che ottiene risultati strepitosi: infatti solamente il 2% dei cani adottati con il sistema delle adozioni responsabili viene poi abbandonato o riportato in canile, contro una media del 15% dei cani adottati in maniera frettolosa e addirittura di quasi il 40% dei cani acquistati come “regalo di natale”. La prassi delle adozioni responsabili viene adottata attualmente da oltre il 50% dei canili del centro-nord Italia e da circa il 27% dei canili del sud Italia, dove molto spesso per motivi non certo encomiabili non si favorisce nessun tipo di adozione dei cani ospitati.
Secondo i dati delle strutture monitorate da AIDAA, rispetto allo scorso anno le richieste di adozione responsabile sono aumentate del 28% rispetto allo scorso anno, e si prevede che entro la fine del periodo delle vacanze di Natale saranno circa 9.500 i cani in uscita dai canili che applicano questo sistema di adozione responsabile. Cani che andranno in famiglie che hanno in questo periodo avuto il modo di conoscerli e quindi di sceglierli con cura e responsabilità. Un dato significativo, che dovrebbe portare a un’ulteriore sostanziale riduzione del rischio di abbandono degli animali nella prossima estate, che dovrebbe secondo le previsioni degli esperti calare di almeno il 20% rispetto al 2010, anno in cui si è registrato in minor numero di abbandoni segnalati dell’ultimo decennio.