Nel parco nazionale del Gran Paradiso continua la moria di stambecchi e resta oscuro il motivo. Lo denuncia lo stesso ente parco che confessa “ogni anno scopriamo almeno trecento carcasse”. Sembra che l’oscuro male colpisca da diversi anni, tanto che la popolazione di stambecchi in Valle d’Aosta si è praticamente dimezzata dal 1995, quando si contavano più di 5 mila esemplari, ad oggi.
Secondo l’ente parco occorre studiare a fondo la questione attraverso una ricerca approfondita “bisognerebbe individuare un campione a caso di stambecchi e seguire, man mano, la loro crescita. Il censimento serve, ma non basta più”, dicono i gestori del parco. Non si tratta di una malattia che colpisce gli animali dalla nascita, né della cheratocongiuntivite, un’altra grave infezione che riguarda questa specie in altre zone.
Potrebbe trattarsi di un nuovo morbo, forse causato dalla progressiva trasformazione dei pascoli, che sono sempre più poveri e meno adatti alla specie. Oppure conseguenza naturale dellla densità eccessiva della popolazione degli ultimi anni, una sorta di selezione endemica necessaria. Ma per il momento si è solo nel campo delle ipotesi.