Il ruolo di mamma gatta è fondamentale nella crescita dei gattini piccoli, a partire dalla gravidanza fino alla fase dello svezzamento
Se si decide di vivere con una gatta femmina non sterilizzata, può capitare prima o poi di dover affrontare una gravidanza, soprattutto se la gatta è abituata a uscire all’esterno. La gestazione e la nascita di cuccioli di gatto sono delle fasi molto delicate nella vita di mamma gatta, è quindi fondamentale approcciarsi con consapevolezza a questi momenti, per evitare di commettere errori e compromettere per sempre il rapporto con l’animale. Ecco cosa bisogna sapere sulla gravidanza gatti, nonché sull’allattamento e lo svezzamento dei gattini piccoli, qualora dovesse capitare di averli in casa.
Gravidanza e allattamento di mamma gatta
La gestazione di una gatta dura dai cinquantotto ai sessantadue giorni e si riconosce perché l’animale subisce alcuni importanti cambiamenti fisici: le mammelle si ingrossano e l’addome inizia a gonfiarsi, già intorno alla seconda settimana. Alcuni giorni prima del parto, mamma gatta inizia a cercare il giaciglio giusto in cui partorire:
- deve essere un posto caldo e tranquillo, l’ideale sarebbe l’interno di un armadio, ma anche un angolo appartato della casa può andare bene;
- una volta individuato il posto giusto, la gatta inizia a frequentarlo, così da riempirlo del suo odore e fornire un riferimento ai cuccioli di gatto che stanno per nascere.
Quando il momento del parto sta per avvicinarsi, la gatta si mostra irrequieta e si apparta nel suo nido, pronta ad accogliere i gattini; in genere una gatta partorisce da una cinque gattini per volta, anche da maschi differenti. Appena nati, i gattini sono sordi e ciechi e non hanno alcun punto di riferimento se non la loro mamma, la quale inizierà infatti a leccarli per pulirli della placenta e permettergli di fare i primi timidi passi. A quel punto ciascun cucciolo sceglierà la sua mammella preferita ed inizierà a ciucciare il latte: quelli più forti e furbi tenderanno a prevaricare sui più deboli, esattamente come prevede la legge della natura.
Solo in questo caso è previsto l’intervento dell’uomo, che può andare in aiuto dei cuccioli più intimoriti, favorendo la loro alimentazione. Bisogna però fare attenzione, perché nelle prime ore dopo il parto la gatta è molto gelosa dei suoi piccoli e può essere aggressiva verso chi si avvicina, anche fosse il suo amato proprietario. Viceversa, mamma gatta può decidere di allontanare da sé qualche piccolo, senza un apparente motivo: si tratta di un istinto di selezione naturale, che la mamma rivolge verso i cuccioli più deboli o malati; per quanto possa sembrare un comportamento crudele, bisogna ricordare che i gatti sono animali predatori che mantengono i loro istinti più selvaggi, anche se ormai vivono nelle nostre case.
Sarà cura dell’amico umano far sì che anche questi cuccioli si alimentino e possano crescere sani, anche se non vicino alla loro mamma.
Il ruolo della gatta nello svezzamento dei gattini piccoli
Nelle prime quarantotto ore di vita, la gatta resta vicino ai suoi piccoli, senza uscire fuori dal loro nido, per occuparsi della loro pulizia e alimentazione. I cuccioli di gatto iniziano ad aprire gli occhi intorno al decimo giorno di vita, tuttavia nelle prime due settimane di vita non si allontanano mai dalla loro madre, unica fonte di nutrimento e riscaldamento che abbiano. In questo periodo, è fondamentale che il proprietario non interferisca nel rapporto tra la mamma e i suoi cuccioli, perché metterebbe a rischio di vita di ciascuno di essi. Superata questa fase, detta “fase neonatale”, si passa alla “fase di transizione”, caratterizzata dall’uscita dei primi dentini e dai primi timidi movimenti dei piccoli. La mamma tende ad allattare sempre meno e i cuccioli iniziano a sperimentare le prime forme di indipendenza, defecando e urinando da soli.
In questa fase il proprietario può iniziare a somministrare del cibo anche ai piccoli, inizialmente dalla ciotola della mamma, ma sempre sotto stretto suggerimento del veterinario, che saprà indicare la giusta alimentazione. Man mano che crescono, i cuccioli di gatto riconosceranno nella mamma il loro capo, pertanto la seguiranno ovunque lei vada, fino a quando non avviene il vero e proprio distacco: una volta terminata la fase di svezzamento, è la stessa gatta ad allontanarsi, dimostrandogli indifferenza e distacco ed evitando l’interazione, fino a quando i cuccioli saranno in grado di cavarsela da soli.
Svezzamento gattini: alimentazione e allattamento
Le prime settimane di vita dei gatti sono tra le più delicate dal punto di vista dell’alimentazione. Quest’ultima assume un’importanza persino maggiore qualora ai cuccioli non sia possibile alimentarsi attraverso l’allattamento materno. Occorrerà seguire i gattini con attenzione durante questo processo, che porterà poi allo svezzamento, così da ridurre al minimo il possibile disagio e gli eventuali rischi per la salute.
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Approfondimento: Purina