Dal recente incontro ”Leishmaniosi, un collare per la vita” , tenutosi a Roma in questi giorni, è emersa una realtà di grande disinformazione da parte dei proprietari di cani a proposito di alcune malattie dei cani purtroppo molto diffuse, come ad esempio, appunto, la Leishmaniosi, il cui pericolo di contagio è alto soprattutto nei mesi estivi.
Un’indagine di Doxa Pharma presentata nell’ambito dell’incontro rivela infatti che, nonostante in Italia circa il 26% delle famiglie possieda un cane, solo il 15% dei proprietari conosce, ad esempio, la Leishmaniosi, malattia degenerativa e infettiva purtroppo sempre più diffusa ultimamente, soprattutto l’aumento generale di temperature.
La conoscenza della patologia varia in base alle diverse aree geografiche: è stato riscontrato che nelle regioni del Centro e del Sud la consapevolezza da parte dei proprietari è maggiore (intorno al 60%), rispetto ad esempio alle regioni del Nord-Est (38%); questo probabilmente dipende molto anche dalla diffusione della patologia stessa, maggiore nelle prime, e diffusasi solo negli ultimi anni nelle seconde.
La patologia si trasmette attraverso un insetto vettore, chiamato “flebotomo” o “pappatacio“, che attraverso la sua puntura infetta gli animali, e può colpire anche l’uomo, anche se nella maggior parte dei casi quando la patologia colpisce l’essere umano, il decorso dell’infezione avviene in maniera completamente asintomatica, senza arrivare alla malattia vera e propria.
Non esistendo attualmente un vaccino anti-Leishmania per l’uomo o per il cane, l’unica difesa rimane la prevenzione: «La lotta alla diffusione della malattia – dichiara Marco Melosi, vicepresidente dell’Associazione nazionale medici veterinari italiani (AnmviI) – avviene facendo dormire l’animale all’interno delle abitazioni o proteggendo i canili con apposite zanzariere, con collari a base di deltametrina e attraverso l’applicazione nei mesi più a rischio di medicinali veterinari che impediscono all’insetto di colpire».
I segnali legati al possibile contagio sono molti e molto diversi, perchè il sistema immunitario di ogni cane risponde in maniera differente al contagio; e tuttavia fra i più comuni si possono sicuramente registrare dimagrimento, affaticabilità e anemia. Inoltre possono manifestarsi forfora, disturbi agli occhi, che appaiono biancastri, e anche una crescita eccessiva delle unghie. Anche per questo motivo, ai primi segnali sospetti è importante rivolgersi subito al veterinario di fiducia e, comunque, è consigliabile fare controlli regolari all’animale, almeno ogni 6-12 mesi.
Naturalmente, la Leishmaniosi non è l’unico parassita che può portare problemi, a volte anche gravi, al nostro cane; per questo, il consiglio di rivolgersi spesso al proprio veterinario di fiducia per farsi consigliare i metodi migliori di prevenzione è sempre valido.