Si sta sviluppando sempre di più, negli ultimi tempi, una singolare nuova tendenza in Cina: regalare lucciole come simbolo d’amore.
I piccoli insetti luminosi, considerati da sempre simboli di romanticismo, sono molto richiesti ultimamente, in quanto dono ideale per i fidanzati e gli amanti.
La notizia viene riportata dallo Shanghai Daily, e ha subito suscitato le critiche del Wwf. «È un commercio che non possiamo giustificare. Questi insetti vanno lasciati tranquilli», ha dichiarato Fulco Pratesi, presidente onorario dell’associazione; e tranquillizza subito sulla situazione dalle nostre parti «Da noi – osserva – sono meno luminose che nell’Estremo Oriente».
In Cina le lucciole vengono vendute da un minimo di 5 yuan (circa 50 centesimi) a un massimo di 10 yuan (1 euro circa) ognuna e possono essere acquistate in barattoli con piccoli forellini per consentire il passaggio dell’aria.
Gli insetti, però, sono particolarmente sensibili all’umidità e alle temperature, e dunque capita spesso che muoiano durante il tragitto prima di arrivare in città. «Su 3.000 lucciole – spiega Qiu, un venditore – 1.600 sono morte per strada, e questa per me è una grave perdita economica, perchè un singolo trasporto mi costa 100 yuan».
Altre volte può accadere che le lucciole, pur arrivando vive in città, a causa del caldo muoiano comunque nel giro di due o tre giorni. Secondo gli esperti infatti la temperatura ideale per le lucciole è di 27-28 gradi.
In Italia, afferma Pratesi, in primavera c’è stata una forte presenza di questi insetti, grazie alle forti piogge che hanno favorito lo sviluppo delle chiocciole, il loro alimento base. I luoghi privilegiati per osservarle sono le zone protette, come le Oasi dell’associazione, dove non vengono usati pesticidi.
Pratesi ricorda anche che anni fa, sempre riguardo gli insetti, a Firenze si era diffusa l’usanza di catturare e chiudere in gabbia i grilli, per farli cantare, sia in casa che in occasione di feste dedicate alla favola di Pinocchio. «Le tradizioni che procurano sofferenza agli animali vanno abbandonate».