lotte clandestine tra cavalli l'ultima atrocitaSadismo e ferocia dell’uomo nei confronti dell’animale sembrano non avere mai fine, anzi, come la cronaca e le notizie dall’estero non mancano di ricordarci, si autoalimentano, rigenerandosi in sempre nuove e piu’ raccapriccianti forme. L’ultima e inedita notizia dal mondo della violenza gratuita sugli animali arriva dalla Cina e dalla Corea e riguarda i combattimenti clandestini, non tra cani, non tra galli, ma tra cavalli.
Il cavallo, da sempre fedele amico dell’uomo, fino a poco tempo fa valido e indispensabile aiuto nel lavoro, e’ un animale dolce e sensibile. Da oggi per qualcuno e’ diventato soprattutto fonte di divertimento sadico e di guadagno. Sebbene il racconto sia brutale, riteniamo opportuno riportarvi nel dettaglio come si svolgono questi feroci incontri e a quale trattamento sono sottoposte le povere bestie.

Prima dei combattimenti i cavalli, soprattutto gli stalloni, vengono torturati e picchiati; poi durante la lotta vera e propria vengono spinti al limite delle loro reazioni, costretti a uccidersi uno con l’altro. Intere famiglie, donne, uomini e bambini si precipitano in piazza per assistere all’imperdibile spettacolo. Due poveri stalloni vengono frustati, spaventati da spari di pistola e dalla folla che esulta e li incita. Poco lontano, a portata di olfatto, una cavalla in calore, imbottita di ormoni per indurla all’estro.
L’insieme di queste circostanze crea una miscela esplosiva: i pacifici equini si trasformano in macchine da combattimento, violente e spietate. I due cavalli si affrontano con morsi, calci e spintoni. Lunghe funi impediscono loro di fuggire e sottrarsi a questo tormento. Chi perde diventa cibo per gli affamati spettatori. Viene macellato direttamente sul campo ed offerto al pubblico pagante. Al cavallo che vince, il piu’ delle volte conciato malissimo, spesso tocca la stessa sorte.
Questo «spettacolo» e’ legale in Cina, Corea e nelle Filippine ed e’ ovviamente accompagnato, sottobanco e dietro gli spalti, da una febbrile attivita’ di scommesse, che fruttano parecchio denaro alle autorita’ ed ai mafiosi locali.

Non sappiamo quanto questo genere show-carneficina sia diffuso e se lo sia anche in Occidente, non ne avevamo mai sentito parlare prima. Ne parliamo ora e continueremo a parlarne, sperando che la notizia circoli e attivi iniziative concrete per arginare fenomeni come questo e innanzitutto per sensibilizzare e educare quelle parti di popolazione del mondo che queste manifestazioni ancora le incoraggia e le sostiene.
(G.M.)