Quale ruolo riveste lo psicologo per cani? Ecco come aiutare i cani aggressivi.
Cosa si può fare quando il nostro pet manifesta comportamenti aggressivi? Consultare uno psicologo; è quello che sostiene la squadra dell’Enpa, coordinata dall’operatrice Isabella Bertoldi che, avendo frequentato la scuola cognitiva zoo-antropologica, e studiando il comportamento caratteriale del cane, ha scoperto che è possibile curare gli aspetti psicologici che a volte degenerano in espressioni aggressive.
L’importanza dello psicologo per cani aggressivi
«Partendo dal fatto che ogni cane ha il suo carattere — spiega la Bertoldi — l’animale non sempre reagisce alla stessa maniera, ma soprattutto non sempre gli stessi comportamenti sono riconducibili a una stessa diagnosi. A volte certi atteggiamenti vengono definiti aggressivi, ma così non sono; ecco perché è importante saper leggere e individuare tutte le sfaccettature di una reazione».
Isabella trascorre quasi tutta la sua giornata al canile di via Felesino a Cella (attualmente la sua squadra accudisce circa 200 cani). Vivere con questi animali meno fortunati degli altri, ma che danno sempre tanto affetto, l’ha convinta a voler fare ancora di più per loro, non soltanto dal punto di fisico, come dar loro da mangiare, bere e tenerli nel pulito, ma anche sotto l’aspetto psicologico.
Arrivare al canile è solo un transito momentaneo per gli amici a quattro zampe e quindi bisogna prepararli per entrare nelle famiglie sotto tutti i punti di vista. E così Isabella è diventata educatore cinofila e anche esperta di pet-therapy. «Il nostro compito — spiega Isabella — è lavorare con i padroni del cane e attraverso loro migliorare il comportamento dell’animale. Insegniamo loro a capire il proprio animale e comportarsi di conseguenza, anche per evitare atteggiamenti del cane non consoni. A volte non è una cosa facile da far capire a chi adotta un cane, ma è importante per vivere bene con il proprio animale».
L’utilizzo della “psicologia” a volte può essere applicato anche al canile per aiutare qualche cane, magari troppo traumatizzato. «Questo però lo facciamo il meno possibile, anche perché se vogliamo fare adottare i nostri animali, è bene che in canile non si affezionino troppo a una persona, altrimenti quando andranno in un’altra famiglia, per loro sarà un nuovo trauma». Si capisce che Isabella ama il suo lavoro, ma soprattutto ama gli animali e i “suoi” cani: per loro si è preparata anche in ambito psicologico. Dopo diversi mesi di scuola, ora Isabella è in grado a sua volta di rendere partecipi di questa sua esperienza anche altri collaboratori, e quindi formare altri operatori nello stesso approccio “psicologico” applicato ai pet, trovandone grandi risultati e benefici, soprattutto nell’ambito relazionale.
Isabella è anche educatrice di pet-therapy: «Spesso — spiega ancora — c’è chi si improvvisa in questo campo, ma poi si rischia di fare più danno che utile; tutto questo è una cosa seria».
Ovviamente, ogni cane ha il proprio carattere e quindi non tutti sono adatti a fare questo percorso, e così entra di nuovo in gioco la parte psicologica: avendo degli operatori ben preparati, si eviterebbero forse situazioni degenerate, spesso originate semplicemente da problemi di adattamento, caratteriali, o di rapporti sociale, problemi che con un certo approccio possono essere sciolti, riportando le situazioni in un contesto di benessere sia per la vita dei pet che dei proprietari. (F.M.)