Lancillotto e Ginevra, due mici della colonia felina di Genova, erano inseparabili. Quando lei si è ammalata ed è stata ricoverata in una struttura veterinaria Enpa, lui ha attraversato tutta la città per ritrovarla.
I volontari raccontano la loro romantica storia: “Ginevra e Lancillotto, tigrata lei e rosso lui, condividevano una vita da trovatelli, se ne stavano a oziare, beatamente appollaiati nella loro colonia felina, esploravano la città, e le loro giornate erano scandite dalla forza di un legame speciale; intenso quanto quello che unisce gli uomini”.
In un giorno d’autunno Ginevra si ammala, perde peso a vista d’occhio, diventa magrissima e deve essere immediatamente ricoverata presso la struttura gestita dalla Protezione Animali a Bolzaneto. Quel triste giorno Lancillotto, con lo sguardo spaesato, segue la sua Ginevra mentre viene portata via. I volontari pensano però che il gatto sembra in salute e non c’è motivo di toglierlo al suo ambiente.
Dopo tre settimane la salute di Ginevra inizia lentamente a migliorare, finché, una mattina, un’altra volontaria inizia a notare un micio dal pelo rosso che ha preso l’abitudine di starsene accoccolato di fronte al giardino del centro veterinario e fissa la porta di ingresso. Lancillotto rifiuta di mangiare e continua a non spostarsi di un centimetro dal suo posto di osservazione.
Pensando all’ennesimo caso di abbandono si consulta con gli altri volontari per decidere il da farsi, ed è lì che si ricordano di quando avevano soccorso Ginevra e di quel gatto dallo sguardo spaesato. Aperta la porta del centro veterinario, Ginevra si lancia attraverso il giardino, zampetta veloce sull’erba e in un attimo raggiunge la rete di recinzione dove saluta il suo Lancillotto con un profluvio di fusa.
”Pur di raggiungere la sua compagna di vita – spiega Rosanna Zanardi, presidente dell’Enpa di Genova – Lancillotto ha sfidato il traffico caotico della città. Ha schivato automobili, motociclette e pedoni; ha attraversato passaggi pedonali e incroci; guidato dal suo istinto felino e da quel sentimento di amore, che a torto riteniamo essere prerogativa esclusiva degli uomini, ha percorso più di 4 chilometri”.
Ginevra però non è più in grado di vivere da trovatella: ha bisogno del calore e della tranquillità di una casa, di una famiglia affettuosa che la accudisca e si prenda cura dei suoi acciacchi. Ma come fare con Lancillotto? I volontari di separarli non se la sentono, anche se sono consapevoli che trovare qualcuno disposto ad adottare entrambi gli animali non è impresa agevole. A compiere il miracolo è proprio l’intensità del legame che unisce Ginevra e Lancillotto, così forte da conquistare il cuore di Carlo, un impiegato di Torriglia (Genova), che non ci pensa due volte ad aprire le porte della sua casa ai due gatti!