Il 2 maggio è stata presentata alla stampa l’Anagrafe Nazionale Felina. Nata un anno fa, l’Anagrafe è la prima banca dati online che registra i dati anagrafici dei gatti volontariamente identificati con microchip. La scheda riporta i dati di segnalamento del gatto e quelli informativi del proprietario e sarà l’unico a poterli usare per favorire il ricongiungimento con la famiglia in caso di smarrimento. Nessun malintenzionato potrà, per esempio, usare quei dati per chiedere un riscatto ai proprietari in cerca del loro micio smarrito, assicurano i promotori dell’iniziativa che ha ottenuto anche il patrocinio della Federazione nazionale Ordini veterinari italiani.
Durante la conferenza è stato presentato il progetto: 10 mila i gatti schedati su tutto il territorio nazionale e più del 50% sono le strutture veterinarie private della Penisola che hanno aderito. La banca dati informatizzata si prefigge di promuovere il possesso responsabile dell’animale, controllare la popolazione felina, contrastare l’abbandono e il furto ed agevolare il ritrovamento.
Ne ufficializziamo la nascita, afferma Carlo Scotti, Presidente Senior ANMVI presentando alla stampa e al vasto pubblico, un servizio attivo e non un progetto ideale. L’Anagrafe Nazionale Felina ha superato una fase di start up, durata alcuni mesi, che ha visto attivamente impegnati i medici veterinari dell’ANMVI, sia nella ideazione del data base che nella sua implementazione. Una fase di rodaggio, necessaria alla messa a punto del software e della verifica della sua funzionalità, e una fase sperimentale “dal vivo”, che ha da subito coinvolto veterinari, proprietari e gatti reali, a tutt’oggi nella concreta disponibilità della banca dati. L’Anagrafe Nazionale Felina si presenta dunque come un servizio collaudato e funzionante, che va incontro alle esigenze dei medici veterinari, dei proprietari e della sanità pubblica.
L’Anagrafe è promossa dall’ANVI (Associazione nazionale medici veterinari italiani) e da Frontline combo education program. Il messaggio dell’Anmvi è chiaro: oggi serve una “considerazione paritetica del gatto, per il quale si deve parlare di diritto di cittadinanza alla stregua del cane”. Pari opportunità per gatti e cane.
Maria Pezzillo
redazione Petpassion.tv – [email protected]