La lingua del gatto ha ispirato gli studi di due ricercatori del Georgia Tech che, non solo ne hanno compreso il funzionamento, ma hanno anche inventato un tipo di spazzola.

 

Tutti sanno che il gatto passa moltissimo tempo a pulirsi il pelo con la lingua, ottenendo peraltro degli ottimi risultati in termini di igiene; molte meno persone però conoscono le motivazioni per cui la lingua del gatto pulisce così bene il suo pelo. Ad analizzare questo funzionamento ci hanno pensato David Hu, bioingegnere del Georgia Tech, e Alexis Noel, una sua studentessa, interessata a capire come mai la lingua del suo gatto si impigliava quando leccava una coperta in microfibra.

 

I risultati della ricerca

I due ricercatori volevano capire a fondo il meccanismo per cui la lingua del gatto riesce a sciogliere agglomerati di pelo e a pulire così in profondità il gatto, fino ad arrivare alla pelle. Pe farlo hanno analizzato le lingue di sei diverse specie feline, tra cui quella del gatto domestico, attraverso l’uso di uno scanner e sono arrivati a delle conclusioni mai raggiunte fino a questo momento. I due hanno infatti scoperto che le spine che ricoprono la lingua del gatto, dette papillae, sono curvate all’indietro, in direzione della gola, e sono concave: ciò permette loro di trasportare la saliva dalla lingua fino agli strati più profondi della pelle del gatto, ottenendo un duplice risultato. Da un lato infatti, la saliva così trasportata riesce a pulire bene anche la pelle, dall’altro serve ad abbassare la temperatura corporea, via via che evapora dal manto.

 

E non è tutto. David e Alexis hanno anche scoperto che queste spine presenti sulla lingua ruotano a contatto con i nodi del pelo: questa rotazione permette alla lingua di entrare in profondità fino a districare completamente il pelo. Questa spiega come fanno i gatti a pulirsi tanto a fondo, fino ad arrivare alla pelle; l’unica eccezione è il persiano, che infatti ha bisogno di essere spazzolato ogni giorno.

 

L’invenzione della spazzola TIGR (Tongue-Inspired GRooming)

I due ricercatori non si sono limitati a capire il meccanismo di pulizia dei gatti, ma sono voluti andare più a fondo. In particolare, a David è venuta un’illuminazione cercando una spazzola adatta a togliere le uova dei pidocchi dai capelli dei suoi figli. Così ha scoperto che negli ultimi anni non c’erano stati molti passi avanti in termini di ricerche sulle spazzole ed ha pensato di applicare lo studio della lingua dei gatti all’invenzione di un nuovo strumento.

 

Con l’aiuto della sua studentessa, David ha stampato una spazzola flessibile larga appena due dita ma che, messa a confronto con una normale spazzola per capelli, è riuscita a rimuovere i nodi meglio di una finta pelliccia in nylon. Il suo utilizzo potrebbe quindi essere aperto non solo alla pulizia dei gatti, spesso refrattari all’uso delle normali spazzole in commercio, ma anche più in generale per la pulizia di tappeti, pellicce, e tutti gli oggetti pelosi. TIGR non è ancora in commercio, perché necessita di alcune migliorie per essere venduta, ma per il momento è in corso la richiesta del brevetto e non è escluso che a breve si potrà trovare negli scaffali dei negozi di tutto il mondo.

 

 

Fonte: www.nationalgeographic.it

Foto: Shutterstock