Ne abbiamo parlato qualche giorno fa nel nostro blog, perche’ la notizia ci ha lasciati a dir poco perplessi. Ci riferiamo alla dibattuta tesi dei due architetti specializzati in vita sostenibile alla Victoria University di Wellington in Nuova Zelanda, autori del libro E’ tempo di mangiare il cane. La vera guida alla vita sostenibile.
Dopo aver riportato la notizia in modo il piu’ possibile neutrale e obiettivo, ci sembra giunta l’ora di dire due perole circa la “sostenibilita’” di questa tesi, frutto senz’altro di studi approfonditi e di ricerche oculate, ma carente dal punto di vista del sano buon senso.
Come spesso accade, quando si propone una tesi insolita quanto provocatoria e si cerca di documentarla in modo dettagliato e scientificamente inoppugnabile, si rischia di perdere di vista la visione d’insieme e di esporsi a serratissime critiche.
E’ esattamente quel che e’ accaduto, e a nostro parere del tutto a ragione, al libro dei coniugi Vale e alla tesi in esso esposta che uno scodionzolante cucciolo a quattro zampe abbia un impatto sull’ambiente comparabile a quello di un roboante Suv. Una pioggia di critiche, il piu’ delle volte mosse da scienziati e studiosi competenti in materia, e di polemiche accesissime si e’, infatti, abbattuta sui due autori.
Che la sussistenza e la cura di un animale, cane, gatto o pesce che sia, abbiano delle conseguenze sull’ambiente e’ inevitabile e indiscutibile; quasi tutte le procedure che soggiacciono alla loro cura, alimentazione, educazione e sostentamento, cosi’ come quelle necessarie per la sopravvivenza di qualunque essere umano, richiedono un processo di combustione e creano quindi un problema di “sostenibilita’”.
Che cosa fare dunque?
Noi di Petpassion pensiamo, e non siamo certo gli unici, che il problema sia sempre quello dell’uso e della gestione consapevole e responsabile. Cosi’ come e’ irresponsabile tenere acceso il condizionatore a 18° fuori ne fanno almento 10 di piu’ e lasciare tutte le finestre della stanza spalancate, e’ altrettanto irresponsabile ingozzare il nostro pet di croccantini fino a farlo esplodere, visto che un’alimentazione dosata ed equilibrata, che contempli, perche’ no, anche il cibo che noi scartiamo e facciamo finire in pattumiera, e’ garanzia di salute tanto per il nostro pet quanto per l’ambiente in cui viviamo.
(G.M.)