Equiparare la tigre a un animale da compagnia: questa è la proposta messa in campo del governo indonesiano riguardo al rischio di estinzione della tigre di Sumatra. L’idea è di autorizzare i privati ad accogliere nei propri giardini questi bellissimi, ma non proprio addomesticabili, animali. «Per le adozioni bisogna disporre di uno spazio minimo di 60 metri quadrati – ha precisato un responsabile del ministero delle Foreste -, anche se è preferibile offrire loro un terreno di grandi dimensioni»
In effetti sono solo 400 circa le tigri di Sumatra che si stima sopravvivano ancora allo stato selvatico, costantemente minacciate dal bracconaggio e dalla distruzione del loro habitat. Agli inizi del ventesimo secolo la tigre a Sumatra era invece molto diffusa e solo negli anni Ottanta erano stimati circa 1000 esemplari.
Timori più che giustificati, quindi, quelli del Governo di Giakarta. Ma la proposta, come prevedibile, non è piaciuta agli animalisti. Le associazioni chiedono al governo di impegnarsi attivamente nella salvaguardia delle condizioni ambientali che consentono a queste tigri di vivere in libertà, ossia impedire la deforestazione sempre più massiccia che è la prima causa dell’estinzione delle tigri. «Quella del ministero non è certo una soluzione per salvare questi animali – ha insistito Bustar Matair, un portavoce di Greenpeace nell’sudest asiatico. Le “adozioni” riguarderebbero in realtà animali nati in cattività e sarebbero una trentina quelli già ora disponibili.
Il Governo dalla sua ci tiene a sottolineare che non si tratta di vendita ma di una sorta di “noleggio”: “autorizziamo semplicemente le persone ad occuparsene. E per questo devono essere disposte ad accettare un certo numero di condizioni” – ha precisato un portavoce del governo, in una dichiarazione all’agenzia Afp. Non è una questione di soldi, ma ad essere in gioco è la prevenzione della specie: alcuni però hanno seri dubbi su i buoni propositi e sull’efficacia dell’iniziativa governativa. I rischi di episodi di bracconaggio sono molto elevati data la concomitanza astrologica dell’anno della Tigre, secondo il calendario cinese. Sul mercato nero – ma anche nei canali di vendita ufficiali – pelli, denti e teste di tigre imbalsamate,potrebbero quest’anno essere smerciati a prezzi molto interessanti per i venditori. E che dire poi del rischio che qualche benestante possa decidere di adottare una tigre solo per assecondare la moda o il calendario cinese?