Aidaa divulga la notizia, supportata da tanto di numeri e statistiche, che in Italia sono in aumento le coppie in via di separazione che chiedono consiglio ai loro consulenti per la gestione degli animali dopo la separazione, e che dichiarano essere la presenza dell’animale in casa una delle principali ragioni dello ‘scoppio’ della coppia.
Avremmo voglia di dire: “certo che se le inventano proprio tutte…”. Ma, al di la’ delle perplessita’, il fenomeno denunciato e documentato di Aidaa ci racconta qualcosa su cui vale la pena riflettere.
Lo scorso anno furono 88 le coppie che ammisero di essersi separate o di aver avviato una causa di divorzio per problemi legati agli animali domestici. Tra l’estate del 2008 e qualle del 2009, su 1.074 coppie che si sono rivolte ad Aidaa per chiedere consulenza in merito alla gestione di animali, ben 207 hanno dichiarato che la prima motivazione di separazione e’ proprio il problema di convivenza con l’animale di famiglia.
Per quanto riguarda le specie di animali, a farla da padrone sono i cani (motivo di separazione in ben 145 casi), seguono i gatti (47casi), i pappagalli (6 casi), i furetti (2 casi), i conigli (2 casi), le tartarughe (1 caso) e gli animali esotici (4 casi).
Ma sentiamo nello specifico quali sono le motivazioni addotte dalle coppie in crisi che si rivolgono ad Aidaa: in pole position sta il troppo attaccamento del partner all’animale, seguito da questioni di allergia e anche in alcuni casi di paura dell’animale ospitato.
Delle 207 coppie che si sono separate o divorziate con prima motivazione quella degli animali domestici, solamente 14 avevano preso un animale domestico dopo sposati o conviventi; negli altri casi l’animale era gia’ posseduto da uno dei due partner. Infine, sul totale delle coppie che scoppiano a causa del peloso di famiglia, 137 richieste di separazione arrivano dalla componente femminile, 63 da quella maschile, in 7 casi infine si tratta di coppie omosessuali.
“Aumentano le coppie che scoppiano a causa degli animali domestici e la maggiore motivazione e’ sempre da ricercare nella gelosia di uno dei partner verso le attenzioni che l’altro riversa sull’animale domestico che quasi sempre viveva gia’ con uno dei due coniugi prima del matrimonio-ci dice Lorenzo Croce presidente Aidaa-; un dato che forse non emerge dalla sintesi della ricerca sui casi presentati, riguarda il periodo in cui le coppie divorziano o si separano a causa di animali e questo in oltre il 50% delle separazioni capita nei primi cinque anni di matrimonio, quasi a far pensare che in realta’ l’animale, come capita per le liti di condominio, viene preso anche qui a pretesto per una separazione, che a volte ha radici profonde e sicuramente in buona parte diverse motivazioni.”
Non possiamo che condividere le conclusioni di Lorenzo Croce e aggiungere che la presenza di un pet in casa ha sicuramente un impatto sugli equilibri di una coppia; se questi sono gia’ fragili, riconosciamolo ed evitiamo di coinvolgere chi, come l’animale domestico, non solo non ha responsabilita’ di alcun tipo, ma soffre delle crisi che turbano il suo nucleo familiare e sicuramente patira’ le conseguenze emotive dell’eventuale separazione.
(G.M.)