Il Comune di Bologna in meno di ventiquattro ore ha spostato un centinaio di animali dal canile comunale alla struttura privata “Il Giovanetto” di San Giovanni in Persiceto. Proprio dal 1 maggio le otto persone che lavoravano al canile sono rimaste senza lavoro. A denunciarlo, in una nota, è Annamaria Margutti della Fp-Cgil di Bologna, che attacca Palazzo D’Accursio per il “grave comportamento adottato” nella vertenza. L’attuale gestore del canile municipale, il cui nuovo contratto di servizio (prorogato) sarebbe dovuto scadere a fine 2012, ha annunciato al Comune di non essere più disposto a proseguire l’attività “fino alla conclusione delle procedure per il nuovo progetto di gestione del canile”. Sembra che tutto sia nato proprio dalla decisione di risolvere il contratto da parte della Società che gestisce il canile dal gennaio 2010, dove mancherebbero alcuni certificati relativi alla messa a norma della struttura, impianti elettrici e del gas. Secondo quanto dichiarato dal Comune in un comunicato, la struttura dovrebbe riaprire in estate ed il trasferimento sarebbe stato fatto “per salvaguardare le prioritarie esigenze di benessere dei cani“. In realtà questa è una mossa che può provocare forti danni emotivi agli animali: “Alcuni di loro erano qui da otto anni – spiega Francesca Gualducci, una degli otto licenziati – e da oggi saranno catapultati in un posto nuovo, con nuove persone ad accudirli”. Le persone impiegate nel canile hanno continuato a lavorare come se niente fosse anche l’ultimo giorno. Nel frattempo gli unici tranquilli in queste due giornate sono i gatti che rimangono nella struttura di Trebbo e potrebbero essere seguiti da un’associazione.