Ogni cane individua una guida da rispettare e amare incondizionatamente; una volta operata la scelta, comunica con segnali inequivocabili chi è il suo preferito.
Se nei primi momenti di scambio tra animale e padrone nasce la scintilla, il gioco è fatto. Affinché ciò accada il cane deve poter identificare nell’essere umano che ha di fronte un leader, una figura di fiducia a cui obbedire. Ecco come diventare un punto di riferimento fondamentale per il tuo amico a quattro zampe.
H3: Come capire se il cane ti ha scelto come padrone?
Per sua natura, il cane è portato a vivere in gruppo e ad eleggere un capobranco da seguire. Il leader è l’esemplare più forte, colui che meglio riesce ad accontentare chi vive con lui, ascoltandone le esigenze. Grazie alle sue capacità di comando, merita il rispetto e l’obbedienza di tutti i componenti del gruppo.
Per capire chi è all’altezza di un ruolo simile, quindi, il cane valuta il rapporto che si crea con ogni individuo della sua cerchia sociale, concentrandosi principalmente su chi è in grado di appagare le sue necessità primarie: chi è capace di nutrirlo e di soddisfare i suoi bisogni corporali di evacuazione?
Una volta nominato il proprio “capitano”, esplicita in modo chiaro la sua scelta. Come? Sedendosi ai suoi piedi, monitorando attentamente i suoi spostamenti e rispondendo con solerzia alle indicazioni che impartisce. Ma il cane si affeziona a un solo padrone? In linea di massima sì, anche se ciò non esclude l’affetto per gli altri componenti del nucleo. È però probabile che si leghi di più a un unico padrone, verso cui viene dimostrate spesso l’ansia da separazione nel cane.
A che età il cane sceglie il padrone?
Da cucciolo: il primo periodo in casa di chi lo ha adottato serve per l’adattamento, ma già dai quattro mesi (e fino ai sei) inizia la fase di socializzazione. Questo è il periodo per testare le capacità di leadership di chi lo circonda. Il cane è infatti conosciuto in primis per essere un animale socievole, ma allo stesso tempo un grande osservatore.
E lo fa esattamente come i bambini piccoli: verificando il comportamento degli altri mentre cerca di affermare la sua personalità e di ritagliarsi uno spazio nel mondo. È in questo momento che bisogna avere le capacità di dettare delle regole chiare e decise, trasmettendole sempre con dolcezza. In questo modo il cane impara a rispettare il suo padrone non per paura o perché mosso da atteggiamenti coercitivi, ma poiché si fida e rispetta chi impartisce ordini e principi da seguire.
Una delle cose che i cani odiano, infatti, è proprio l’incapacità di dare regole. Chi meglio riesce a comunicare il senso di affidabilità e responsabilità, bilanciato da una giusta dose di affetto e allegria, diventa la sua guida. Fondamentale quindi trascorrere del tempo con lui, non fargli mancare il cibo, portarlo all’aperto ed educarlo con costanza e coerenza. L’addestramento deve iniziare nei primi giorni di vita e proseguire negli anni.
Il cane come vede il padrone?
Abbiamo detto che il cane sceglie affidandosi al suo istinto naturale, ma dobbiamo aggiungere che lo fa seguendo anche il suo fiuto. Nel vero senso della parola. Usa infatti l’olfatto, il senso maggiormente sviluppato per identificare una persona che ha un determinato odore.
Solo in un secondo momento associa questo indizio a un’immagine mentale, che viene infine riconosciuta con il collegamento con la figura reale. Insomma, visualizza l’idea che ha del suo padrone a partire da uno stimolo olfattivo, come se lo vedesse annusandolo.
Oltre a questa capacità è essenziale pure la facoltà di riconoscere i volti umani. Anche in questo caso opera come l’essere umano, attivando la corteccia celebrale, in cui avviene l’attività di identificazione vera e propria, e il nucleo caudato, area encefalica in cui il cane si sente gratificato una volta che ha riconosciuto il viso.
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Approfondimento: Friskies