Come sempre succede, un fenomeno di massa incoraggia gli speculatori e scatena gli approfittatori.
Ecco quello che sta succedendo adesso come effetto dell’incredibile successo di pubblico del film “Hachiko, il mio migliore amico“, ormai da quasi una settimana nelle sale italiane.
Il film, con protagonista Richard Gere e un bellissimo cane di razza Akita, racconta la storia vera e commovente di un cane così affezionato al proprio padrone da aspettarlo ogni giorno, alla stessa ora, scendere dal treno che lo riporta a casa dal lavoro, attesa caparbia che non si spegne nemmeno dopo la morte improvvisa dell’amatissimo proprietario. Una vicenda che tocca il cuore e che favorisce l’associazione diretta tra cane di razza Akita, una razza antica e nobile, e i concetti di fedeltà, amicizia, lealtà. Insomma c’è materia per fare nascere dalla bella storia e dall’innamoramento del pubblico un proficuo business.
Da sapere sull’Akita
Come avvenne per i dalmata della “Carica dei 101“, per i pastori tedeschi ispirati da “Rex” o per i chihuahua tanto amati da Paris Hilton o Mickey Rourke, adesso possiamo parlare di una conclamata, e pericolosa, Akita-mania. L’allarme lo lancia la Saki, Sezione Akita Italia del Cirn (Club italiano razze nordiche): “Arrivano richieste inaccettabili di squali approfittatori pronti a cavalcare l’onda del successo – si legge nel sito web dell’associazione.
Persone che chiedono coppie di Akita proponendo la divisione dei guadagni; altri che cercano il maschio da far accoppiare con la femmina del parente o del vicino; o, addirittura, chi chiede anche il padre della stessa femmina, purché ci sia un maschio che la monti e le faccia sfornare cuccioli che possono portare guadagno”. C’è il serio rischio che la speculazione attorno a questa razza raggiunga livelli preoccupanti.
I rischi principali
I pericoli maggiori riguardano l’incremento del traffico di cuccioli dai paesi dell’Est europa verso i paesi più abbienti. Si tratta di un fenomeno noto e del quale si conosce ormai bene il meccanismo: vere e proprie “fabbriche” di pet sfornano cucciolate a ripetizione, senza alcun riguardo per le norme igienico-sanitarie. Il timore della Saki è che ora dall’Est si registri una vera e propria invasione di Akita, cucciolate prodotte in serie che in vista di un prevedibile aumento della domanda da parte di tante famiglie europee.
Un secondo rischio è connesso alla natura stessa di questa razza di origine giapponese. L’Akita non è il cane da compagnia per eccellenza e non è un cane adatto a chiunque. E’ bene, dunque, conoscere le caratteristiche caratteriali e fisiche di questa razza prima di cedere alle seduzioni della moda. Altrimenti il prevedibile risultato sarà quello di vedere, nel giro di non troppo tempo, molti esemplari di questa razza affollare prima le strade e poi i canili.
Considerazioni finali
Insomma la storia di Hachiko è esemplare ed è per questo che la Lega del Cane ha deciso di farne un simbolo della dedizione, della fedeltà, dell’affetto incredibile che all’uomo possono arrivare da un amico a quattro zampe.
“In questo modo – spiega Daniela Bellon, dell’ufficio stampa dell’associazione – si riesce ad entrare nel cuore di quelle persone che magari da molto tempo vorrebbero adottare un cane, ma sono frenate dal pensiero di come possono gestire l’animale. Per questo motivo siamo stati felici di dare il suo patrocinio a questo commovente film, perché vogliamo ricordare che Hachiko è il simbolo di tutti i cani del mondo e non di una razza particolare, è il simbolo di un essere senziente che dobbiamo rispettare per la sua straordinaria capacità di dare senza chiedere. E’ la dimostrazione che l’amore non si compra, ma si costruisce insieme giorno per giorno”.
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