Il comando VIENI è fondamentale nell’addestramento del cane per evitare inconvenienti. Il cane che in momenti di necessità dimostra di rispondere bene al richiamo del proprietario, può essere lasciato più libero anche nei momenti di svago. Ecco i suggerimenti di Emilio e del suo splendido cane di razza Labrador.
Vista la difficoltà dell’esercizio, l’ideale sarebbe iniziare l’addestramento del cane al comando VIENI in un posto tranquillo, con poche distrazioni (ad esempio a casa) e partendo dal comando RESTA. In generale, comunque, è possibile cominciare ad insegnare il comando partendo da 3 diverse ipotesi.
IPOTESI A: il cane parte dalla posizione di RESTA
(1) Allontanarsi di qualche metro dal cane in posizione “resta”, e fermarsi per qualche secondo prima di pronunciare il comando “vieni”.
(2) Il cane dovrebbe muoversi verso il richiamo, in tal caso occorre impartire il comando “seduto”. Solo quando sarà seduto, potrà essere premiato con un biscotto.
(3) Potrebbe accadere che, durante l’esecuzione del comando, il cane venga distratto da qualcosa.
(4) In tal caso sarà necessario attirare l’attenzione del cane, anche agitando molto le braccia, continuando a chiamarlo con il comando VIENI. Quando il cane si avvicinerà, dovrà essere subito premiato. Aspettare qualche minuto e riprovare.
IPOTESI B: insegnare il comando con l’aiuto di un’altra persona(5) Se il cane non riesce da solo a mantenere la posizione RESTA, ci si può far aiutare da qualcuno che lo tenga fermo fino a quando pronuncerete il comando VIENI. A questo punto lo lascerà e l’addestramento proseguirà come indicato nell’ipotesi A.
IPOTESI C: insegnare il comando da soli
(6) Nel caso in cui il cane non è in grado di mantenere la posizione RESTA e non si può contare sull’aiuto di qualcuno, si può utilizzare il metodo “a sorpresa”. Sfruttando un momento in cui il cane è impegnato in qualcosa, occorre allontanarsi e pronunciare chiaramente il comando VIENI. Se il cane arriva subito, lo si premia immediatamente con un biscotto.
L’importanza di questo comando richiede che venga usato con moderazione e criterio.
Alcuni cani (come Attila) non rispondono bene a questo comando, in tal caso occorre trovare qualche espediente affinché obbediscano anche in situazioni di confusione: ad esempio, una sacchetta di biscotti sempre a portata di mano.
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Si ringrazia per l’intervista:
Emilio Filosa
Emilio non è nè un addestratore professionista, nè un allevatore, ma semplicemente un appassionato che ha voluto condividere le sue esperienze con chi si avvicina per la prima volta al mondo dei cani.
Tutto nasce con l’arrivo di Attila, un labrador miele: pubblica guide e consigli per l’addestramento e la gestione del cane, che poi dovrà nuovamente seguire con l’arrivo del piccolo Dante, figlio di Attila.