Quali sono le principali superstizioni legate al gatto nero? E perché, al contrario, questo micio è un portafortuna?
Sin dal Medioevo il gatto nero non ha goduto di buona fama: in quel periodo infatti i mici di questi colori erano associati a elementi negativi. La superstizione del gatto nero è purtroppo rimasta nel tempo, tanto che il micio viene considerato portatore di cattiva sorte. Ma quali sono le principali credenze associate al gatto nero? E perché sono infondate?
La superstizione del gatto nero, quali sono le credenze popolari più diffuse
Il gatto nero è stato e viene anche oggi ingiustamente considerato portatore di mala sorte. In realtà gli Antichi Egizi veneravano questo micio, tanto che la dea-gatto Bastet garantiva ai felini neri protezione e rispetto, in quanto suoi emissari in terra. Il periodo buio del gatto nero è stato il Medioevo, quando i mici di questo colore venivano associati alle streghe, e, per questo motivo, perseguitati e allontanati dalle comunità cittadine. Queste superstizioni sul gatto nero sono state tramandate sino ai giorni nostri. La credenza, ad esempio, che il gatto nero che attraversa la strada, deriva dal fatto che il micio potesse apparire all’improvviso lungo la strada, e facesse quindi imbizzarrire i cavalli. Esistono poi alcune superstizioni secondo cui, se un gatto nero attraversa la strada da destra a sinistra porta sfortuna, mentre, al contrario, se lo fa da sinistra a destra porta fortuna.
Fra le altre considerazioni negative di cui il gatto nero si è, suo malgrado, fatto portatore, c’è anche quella che considerava questi felini come principali responsabili della diffusione della peste. Ma questa superstizione sul gatto nero è stata prontamente sfatata dalla realtà dei fatti: l’eliminazione dei mici di questo colore ha infatti portato, al contrario di quanto si pensava allora, al propagarsi dell’epidemia. Le superstizioni sul gatto nero vedono questo animale anche associato alle navi dei pirati. Secondo le credenze popolari infatti, i pirati arrivavano nelle città da saccheggiare accompagnati da questi mici con il manto scuro, pelo che permetteva loro di cacciare meglio al buio.
Il gatto nero portafortuna, le dimostrazioni
Per fortuna la superstizione del gatto nero come portatore di sfortuna, declinata nelle varie versioni, si rivela infondata e priva di senso. Nell’Antica Roma, quando veniva a mancare un micio con il manto scuro, le sue ceneri venivano sparsi per i campi, con lo scopo di eliminare le erbe infestanti e portare un buon raccolto. In alcuni paesi, in particolare, il micio che ha il manto scuro è visto come un portafortuna: in Giappone, Galles e Cornovaglia, i felini neri hanno, infatti, una connotazione positiva. Una credenza opposta poi a quella diffusa dice che vedere un gatto nero il 1° gennaio porti grande fortuna durante tutto l’arco dell’anno che verrà.
L’Associazione Italiana Difesa Animali ed Ambiente- AIDA & A Onlus ha istituito il gatto nero day, proprio con lo scopo di riabilitare la reputazione dei gatti neri. Il 17 novembre è diventata, grazie a questa celebrazione, una giornata mondiale per contrastare la superstizione nei confronti di questi mici. Durante il gatto nero day viene riabilitata la dignità del gatto nero, e si cerca, attraverso numerose attività, di sfatare pregiudizi e superstizioni che per secoli hanno perseguitato i poveri mici dal manto nero.
Cattarina, il gatto di Edgar Allan Poe
Il gatto nero è entrato a far parte anche della letteratura internazionale, grazie anche allo scrittore Edgar Allan Poe. Quest’ultimo aveva una particolare predilezione per Cattarina, la sua micia nera che influenzò lo stile e i racconti dello scrittore. Ecco tutti i dettagli…
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Immagine di copertina: Shutterstock
Approfondimento: Gourmet