Il gatto è da sempre oggetto di storie e credenze che lo ritraggono come l’incarnazione di valori ora positivi, ora negativi. Per gli antichi egizi, ad esempio, rappresentava la fecondità e l’amore materno, per i musulmani era un essere capace di osservare sia il mondo terreno che ultraterreno. Nel Medioevo veniva invece associato al diavolo e alle streghe, mentre nel periodo romantico era simbolo di mistero e indipendenza.
Lo spazio che il piccolo felino occupa nella cultura popolare non si limita al bacino del Mediterraneo: dall’India alla Russia fino alla Cina, Sumatra e all’ancestrale totem australiano, il gatto è attore di prim’ordine pressoché in qualsiasi espressione culturale che abbia a che fare con il linguaggio. Il proverbio in primo luogo: “tanto va la gatta al lardo che ci lascia lo zampino”, “quando il gatto non c’è i topi ballano”, “non dire gatto se non ce l’hai nel sacco” sono solo alcuni dei numerosissimi detti che si riferiscono al gatto.
Le più belle frasi sui gatti
Le frasi sul gatto non si contano nemmeno in letteratura. Autori e poeti ne hanno spesso cantato l’eleganza dei movimenti, l’affetto espresso dalle loro movenze, l’affidabilità e la saggezza di cui sono ambasciatori. Tra i tanti compaiono Baudelaire, Wordsworth e D’Annunzio, Neruda, Tasso e Petrarca; e ancora Eliot, Hemingway, Twain, Kipling, Keruac e Checov, Miguel de Cervantes e Alexander Dumas: tanti gli elogi letterari dedicati a questi animali domestici.
Tra gli scrittori contemporanei, ecco una selezione dei migliori (secondo noi) aforismi sui gatti:
- Se un pesce è la personificazione, l’essenza stessa del movimento dell’acqua, allora il gatto è diagramma e modello della leggerezza dell’aria (Doris Lessing)
- I gatti sono stati messi al mondo per contraddire il dogma, secondo il quale tutte le cose sarebbero state create per servire l’uomo (Paul Gray)
- Non si possiede mai un gatto. Semmai si è ammessi alla sua vita, il che è senz’altro un privilegio (Beryl Reid)
- Ho vissuto con diversi maestri Zen – erano tutti dei gatti (Eckhart Tolle)
Le frasi sul gatto nero, superstizione e credenze popolari
In particolare, i gatti neri giocano un ruolo di primaria importanza in dicerie e leggende. Ancora oggi si dice che portino sfortuna e siano il simbolo per eccellenza della cattiva sorte. Le origini di queste credenze sono antiche, nate perlopiù in epoca medievale per contrastare il valore positivo che i pagani davano ai piccoli felini. Nei secoli bui i gatti nascondevano donne maligne dedite alla pratica della magia nera, oppure erano i portatori della peste o ancora gli inseparabili compagni di malvagi pirati. In breve, erano l’incarnazione della minaccia e del male.
In realtà, questi sono tutti miti da sfatare. I gatti neri sono animali leali e con una spiccata capacità di creare legami forti con i propri padroni. Sono emotivi e perspicaci, ottimi compagni nella vita di tutti i giorni.
Gatti neri e aforismi
Per fortuna esistono numerosi aforismi sui gatti neriche smontano ogni forma di superstizione ad essi legata:
- Se un gatto nero ti attraversa la strada, significa che sta andando da qualche parte (Groucho Marx)
- Era così sfigato che tutti i gatti neri del quartiere, prendevano il taxi per attraversare la strada (Big)
- A me i gatti neri mi guardano in cagnesco (Totò)
- I gatti neri portano fortuna. Il mondo va male perché tutti li evitano (Pino Caruso)
- Se trovate un pelo bianco in un gatto nero vi porterà fortuna (proverbio francese)
- È difficile riconoscere un gatto nero in una stanza buia soprattutto quando il gatto non c’è (proverbio cinese)
- Nella casa dove vive un gatto nero non mancherà mai l’amore (credenza inglese)
Approfondimento: Gourmet