Si parla spesso di Toxoplasmosi nel gatto e gravidanza, ma il problema è che ci sono parecchi miti e false credenze da superare, causati da una scarsa conoscenza della malattia. Andiamo dunque a sfatare questi miti, parlando del ciclo biologico, dei sintomi, della diagnosi, della cura e di come prevenire la Toxoplasmosi.
Toxoplasmosi gatto: cause
È il Toxoplasma gondii la causa della Toxoplasmosi. Si tratta di protozoi, parassiti endocellulari obbligati. Gatti e felini selvatici sono gli ospiti definitivi, mentre cane, coniglio, uomo e altri animali a sangue caldo sono ospiti intermedi. Esistono due tipi di ciclo biologico del T. gondii: il ciclo enteroepiteliale e quello extraintestinale.
Ciclo enteroepiteliale
Il ciclo intestinale del T. gondii lo si ha solo ed esclusivamente negli ospiti definitivi, quindi nei gatti. Il gatto si infetta ingerendo un ospite intermedio che contiene i bradizoiti (la forma a lenta moltiplicazione del Toxoplasma, immobile e presenti negli ospiti intermedi), i quali si liberano dalle cisti tissutali nelle quali si trovavano incapsulati. Una volta usciti i bradizoiti entrano nelle cellule intestinali, si riproducono e producono le oocisti che vengono liberate con le feci. Queste oocisti possono diventare infestanti solo se si trovano in condizioni idonee di temperatura e umidità. L’intera durata di questo ciclo varia dai 3 ai 10 giorni, ma solo 1/5 dei gatti che ingeriscono le oocisti svilupperà la malattia (mentre il ciclo si manifesterà in praticamente quasi tutti i gatti che le hanno ingerite).
Ciclo extraintestinale
Il ciclo extraintestinale è quello degli ospiti intermedi come l’uomo o il cane. O anche il gatto se è per questo. Una volta ingerite le oocisti o anche le cisti tissutali, entrano nelle cellule e da qui si liberano i tachizoiti (forma a moltiplicazione veloce, mobile e presente negli ospiti intermedi) che si incistano e danno luogo a cisti piene di bradizoiti. Queste cisti possono svilupparsi in qualsiasi organo, incluso il Sistema Nervoso Centrale.
Sintomi della Toxoplasmosi
Ma come ci si infetta con la Toxoplasmosi? Il gatto può infestarsi leccando le feci di altri gatti escretori, mangiando carne cruda o ingerendo prede vive. Nel caso dell’uomo, invece, le modalità di trasmissione sono diverse:
- mangiare carne cruda o scarsamente cotta
- mangiare salumi
- toccare carni crude infette (a causa dei tachizoiti mobili)
- mangiare verdura cruda che sia stata contaminata
- toccare terriccio o sabbia infetta o ingerirli accidentalmente
- toccare a mani nude le feci di un gatto infetto che siano rimaste per più di 24 ore nella lettiera, al caldo, in ambiente sufficientemente umido e poi mettersi le mani così sporche di feci in bocca.
È facile intuire come sia più facile contrarre la Toxoplasmosi dalla carne cruda, dalle verdure non ben lavate o dai salumi che non dal gatto. Anche perché non è che un gatto trasmetta obbligatoriamente la Toxoplasmosi solo per il fatto di essere un felino: ci va un gatto che sia infetto ed escretore in quel momento, cosa che dura per una ventina di giorni, poi il gatto sviluppa un’immunità a vita.
Ma quali sono i sintomi della Toxoplasmosi? Variano a seconda della specie di cui parliamo.
Toxoplasmosi nel gatto: sintomi
- abbattimento
- letargia
- febbre
- anoressia
- perdita di peso
- dolore muscolare
- congiuntivite
- rinite
- tachipnea
- dispnea
- tosse
- polmonite
- vomito
- diarrea
- dolorabilità addominale
- ascite
- ittero
- zoppia
- artrite
- aumento di volume dei linfonodi
- aumento di volume della milza
- aritmie
- atassia
- variazioni del comportamento
- movimento di maneggio
- tremori
- convulsioni
- cecità
- uveite
- glaucoma
- emorragie della retina
- neurite ottica
- distacco della retina
- lussazione del cristallino
- crescita stentata nei gattini
- morte poco dopo la nascita.
Tuttavia, è bene ricordare che solo il 20% dei gatti manifesterà sintomi e che la presentazione clinica non sarà sempre grave.
Toxoplasmosi nel cane: sintomi
Nei cani i sintomi dipendono dalla forma:
- polmonare: febbre, tonsillite, dispnea e tosse
- gastroenterica: ittero, vomito e diarrea
- oculare: uveite, retinite e neurite ottica
- neuromuscolare: deficit nervi cranici, atassia, paresi, paralisi, atrofia muscolare, anomalie dell’andatura e convulsioni.
Toxoplasmosi nell’uomo: sintomi
Se il sistema immunitario della persona affetta da Toxoplasmosi funziona correttamente, ecco che la maggior parte delle infezioni decorre in forma quasi asintomatica, al massimo con sintomi blandi come:
- febbriciattola
- aumento di volume dei linfonodi
- malessere generalizzato
- dolorabilità muscolare
- mal di gola.
Esiste tuttavia una forma di Toxoplasmosi congenita, che colpisce bambini nati con la malattia e che possono manifestare sintomi anche a distanza di anni (motivo per cui in gravidanza la Toxoplasmosi è molto temuta):
- corioretinite con fotofobia e cecità
- aumento di volume di fegato e milza
- eruzioni cutanee
- ittero
- ecchimosi
- convulsioni
- idrocefalo
- microcefali
- deficit intellettivi.
Nei soggetti immunodepressi, invece, possiamo avere:
- encefalite
- forma disseminata: eruzioni cutanee, febbre, dispnea
- polmonite
- miocardite
- epatite.
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Gravidanza e Toxoplasmosi nei gatti
Se si è in gravidanza, come fare per evitare la Toxoplasmosi nei gatti? In primo luogo, prendere coscienza del fatto che il gatto non è in cima alla lista delle modalità di contagio. In secondo luogo, se hai un gatto che vive solo ed esclusivamente in casa, è improbabile che possa prendere la Toxoplasmosi e diventare eliminatore delle oocisti in quel momento: basta che non mangi carne cruda e non predi altri animali ed è fatta.
Per quanto riguarda la lettiera, abbiamo già detto che ci va un gatto infetto in quel momento e che l’eliminazione delle oocisti dura per massimo una ventina di giorni, quindi non è che tutti i gatti automaticamente trasmettano la Toxoplasmosi. Se ti fa stare più tranquilla, chiedi al tuo compagno di pulire la lettiera. Se devi farlo tu, semplicemente usa dei guanti e rimuovi subito le feci dei gatti.
Più attenzione, invece, se sei negativa alla Toxoplasmosi, presta all’alimentazione: non mangiare carne cruda, non mangiare salumi, non toccare carne cruda con le mani ed evita la verdura cruda. Inoltre, non fare giardinaggio.
Chiedi maggiori delucidazioni, poi, sia al tuo veterinario che al tuo medico curante e al tuo ginecologo.
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Diagnosi e cura della Toxoplasmosi nei gatti
Chiedi al tuo veterinario come procedere per la diagnosi di Toxoplasmosi nel gatto, si tratta di fare un esame del sangue per scovare eventuali IgM (immunoglobuline della fase acuta della malattia: vuol dire che in quel momento è in corso la malattia) o IgG (immunoglobuline della fase cronica: vuol dire che il gatto in passato ha avuto la malattia, ma ora è immune). Starà poi al tuo veterinario in caso di gatto sintomatico e con diagnosi di positività, consigliarti la strategia terapeutica più idonea.
Approfondimento: Friskies
Fonti: Medicina Felina – Manuale Pratico di Gary D. Norsworthy, Mitchel A. Crystal e Sharon K. Fooshee – Malattie infettive del cane e del gatto di Craig E. Greene