Due episodi di cronaca hanno occupato le pagine dei quotidiani locali e nazionali negli ultimissimi giorni. Nel centro del mirino, in senso drammaticamente letterale, ci sono i gatti randagi che affollano le nostre citta’, preda della follia di intolleranti, disumani ed incivili cittadini.
Il primo episodio e’ accaduto a Santa Giustina in Colle, sabato 7 novembre: un uomo di 62 anni nota nel cortile della sua abitazione un gatto che infastidisce i suoi conigli. Contrariato dalla presenza dell’animale, l’individuo non esita nemmeno un istante, entra in casa, impugna il suo fucile e apre il fuoco contro il povero animale. Per fortuna, l’agilita’ felina salva il micio dalla morte sicura, ma il proiettile non finisce il suo viaggio nel vuoto e colpisce, per fortuna di striscio, un malcapitato passante.
La vittima, un operaio a lavoro in un cantiere allestito vicino all’abitazione del ‘cecchino’, ha riportato una ferita sul lato destro della testa, una ferita lacerocontusa e un tremendo spavento.
L’operaio e’ salvo, ma per miracolo, e i carabinieri del posto hanno ricostruito l’accaduto emettendo una denuncia per lesione colposa, tentata uccisione di animale ed esplosione pericolosa. Gli uomini dell’Arma hanno poi sequestrato l’arma da fuoco, regolarmente denunciata, e una quindicina di cartucce.
Il secondo episodio risale a due settimane fa ed e’ l’ultimo di una lunga serie di attentati ai danni dei gatti randagi delle campagne di Vallo Torinese. Una vera e propria strage consumatasi negli ultimi mesi; le vittime, al momento almeno quindici, sono i gatti randagi della zona, avvelenati o “impallinati” da cittadini ancora impuniti.
Dell’ultimo avvelenamento ha fatto le spese un randagio, per giunta sterilizzato, adottato da alcune famiglie “a distanza”. Delle barbare uccisioni si sta occupando la Lida di Cirie’, grazie alle segnalazioni di alcuni residenti del paese. «Al di la’ dell’aspetto penale della vicenda – spiega Laura Masutti, referente di zona dell’associazione per i diritti degli animali – c’e’ da sottolineare anche il rischio che corrono tutti gli abitanti di Vallo. I mici uccisi o feriti a colpi di arma da fuoco sono un bersaglio facile: ma se l’incivile che spara contro gli animali indifesi colpisce una persona o un bambino la situazione diventa ben diversa. Stesso discorso vale per gli avvelenamenti: le esche piazzate in mezzo ai giardini possono essere toccate o ingerite da chiunque. Sarebbe il caso che anche il Comune si interessasse a questo problema». Anche perche’, come sottolineato dall’associazione, l’assenza totale di gatti provoca anche diversi problemi con altri animali, come l’incontrollato proliferare dei ratti.
«Stiamo effettuando tutti gli accertamenti del caso perche’ vogliamo andare a fondo della questione – continua Laura Masutti – la nostra intenzione e’ quella di predisporre anche una denuncia, corredata di fotografie, che invieremo alla Procura della Repubblica di Torino e ai carabinieri competenti sul territorio. Questi metodi barbari ed incivili, che portano danno agli animali e alla cittadinanza, non devono passare sotto silenzio: tanto più che sono stati ammazzati gatti sterilizzati che, non proliferando, non avrebbero nemmeno favorito il randagismo in paese».
Noi di Petpassion ci auguriamo che i Comuni in collaborazione con le associazioni di animalisti riescano a coordinare attivita’ di controllo, ma anche di sensibilizzazione al rispetto e alla tutela dei diritti degli animali. Il lavoro da fare e’ evidentemente tantissimo.
(G.M.)