Taglia, colore, pelo e carattere: sarà mai possibile “costruire ” un cane su misura, adatto alle nostre esigenze? Risposta positiva secondo i risultati di uno studio dei ricercatori delle università di Washington e della California, pubblicato sulla rivista Proceedings of the national academy of sciences.
Uno lavoro certosino, basatosi sulla lettura del genoma di 275 cani, divisi in dieci razze purissime, proprio con l’obiettivo di mettere insieme i dettagli fisici degli animali e le istruzioni del Dna corrispondenti. “Con la nostra analisi – spiegano i ricercatori Joshua Akey e Mark Neff – abbiamo individuato le 155 regioni del Dna che più si sono modificate sotto la spinta di questa selezione. Al loro interno ci sono i geni che sovrintendono alle caratteristiche fisiche tipiche delle varie razze, come taglia, colore e struttura del pelo, comportamento, conformazione dello scheletro e metabolismo”.
Una ricerca precisa e dettagliata ma che spaventa se si considera la velocità con cui i gusti e le preferenze delle persone cambiano nella scelta del propro pet. “Occorrerà ancora molto tempo affinché questi studi vengano utilizzati in concreto per la selezione dei cani” commenta Adalberto Falaschini, che insegna Genetica animale all’università di Bologna. “Anche perché questa specie è soggetta alle mode. Basta un film per spostare i desideri della gente dal dalmata al collie o al cane amico di Richard Gere”.
Tuttavia questa ricerca potrebbe essere utile non solo per gli allevatori in cerca di esemplari perfetti ma anche per i medici. Infatti, nonostante l’evoluzione abbia diviso gli uomini dai loro migliori amici circa 95 milioni di anni fa, cani e padroni condividono il 75 per cento del genoma e 360 malattie. E proprio nella genetica dei cani con il pedigree, si cercano infatti i frammenti di Dna relativi alle malattie condivise dagli uomini e dai loro fedeli amici a quattro zampe.