In merito alla denuncia presentata dall’AIDAA sui gatti rapiti e uccisi per venderne il sangue per trasfusioni, che tanto scalpore e orrore ha destato, intervengono oggi l’ENPA ed esponenti della categoria dei veterinari.
Riportiamo di seguito il testo del comunicato stampa inviatoci dall’Associazione “Chi li ama ci segua”
Carla Rocchi, presidente Enpa a CNRmedia: “Non bisogna terrorizzare la gente con notizie non verificate”, Mauro Cervia, veterinario degli animali dei vip: “I gatti randagi sono spesso malati, perché usare loro per fantomatiche trasfusioni?”
Migliaia di gatti randagi rapiti o allevati per essere dissanguati fino alla morte e alimentare una banca del sangue veterinaria. Il presunto business, denunciato dall’associazione Aidaa su segnalazione dei cittadini romani.
“Gli animali di tutto hanno bisogno tranne che di notizie non verificabili. Aspettiamo di sapere da dove e con quali mezzi quest’associazione rileva i dati che mette in circolazione” così a CNRmedia Carla Rocchi, presidente dall’Enpa, Ente nazionale protezione animali.
“Mi aspetto anche una considerazione dall’Ordine dei Veterinari, che viene pesantemente chiamato in causa. Probabilmente la mancata smentita la dice lunga in merito alla questione” aggiunge la Rocchi.
Stessa posizione per il veterinario degli animali dei vip milanesi, Mauro Cervia che a CNRmedia dice:”Il gatto randagio poi è spesso affetto da malattie virali infettive come ad esempio l’Aids felina o la leucemia infettiva virale felina. Facendo la trasfusione, queste malattie sarebbero trasmissibili al ricevente”, spiega il veterinario. “Noi facciamo spesso trasfusioni sugli animali, però nel gatto è una cosa abbastanza complessa, quindi stento a credere a questa notizia”.
Per il dott. Cervia le cliniche veterinarie, “per quanto riguarda le trasfusioni”, si avvalgono di animali “donatori” che vengono controllati periodicamente e “mettono a disposizione di altri animali gratuitamente il proprio sangue”.
In Italia “c’è una sola banca del sangue per il cane, a Bologna”, ma per il gatto non ci sono strutture analoghe. Conferme arrivano dalla facoltà di veterinaria dell’Università di Bologna, secondo cui nel nostro paese non esiste alcuna banca del sangue per i felini.
E su Facebook un gruppo di veterinari di Roma, città indicata dall’Aidaa come sede del traffico, ritengono la notizia “priva di fondamento”, oltre che ingiuriosa per una categoria spesso “nell’occhio del ciclone”.