Educa il cane con scariche elettriche

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Succede a Vimercate ed e’ una delle tante vicende che coinvolgono un cane e un disumano padrone. In questo caso, come in molti altri, la violenza e il sopruso emergono per una pura coincidenza. Un cacciatore di 35 anni, proprietario di un bel segugio, imponeva al povero animale una tortura quotidiana: un collare che rilasciava scariche elettriche.

Ecco la sequenza dei fatti: il segugio italiano abbandona la sua cuccia e si allontana verso il quartiere di Oreno. Nell’attraversare la strada, un’auto lo investe e gli spezza una zampa.
L’automobilista corre immediatamente in suo soccorso e poi avverte gli agenti della polizia locale. Accorsi sul luogo i vigili notano subito che c’e’ qualcosa di strano: il collare ha un aspetto anomalo, ha inserito al suo interno un congegno con due punte metalliche che affondano nella carne del povero animale.

A cosa servivano? Il padrone, grazie a un telecomando elettrico, poteva a suo piacimento premere un pulsante e torturare il segugio con pesanti e dolorose scariche elettriche. Una volta arrivato sul posto il cacciatore tenta alla meno peggio di giustificarsi, insiste dicendo che quel tipo di collare e’ perfettamente a norma e nel pieno rispetto della legge.
Per fortuna i vigili decidono di non desistere e di fare chiarezza sull’ambigua vicenda. Chiedono quindi spiegazioni alla Asl di Monza e non gli occorrono troppi elementi per concludere che il marchingegno e’ del tutto illegale.

Come e’ andata a finire? Il cane e’ stato curato, ma riaffidato al vecchio proprietario, mentre quest’ultimo si e’ beccato, grazie alla fedina penale immacolata, una sanzione che potrebbe andare dai 3mila ai 15mila euro. In caso di recidivita’ pero’, la polizia assicura che nessun gli risparmiera’ il carcere.
(G.M.)