Bistrattati da secoli, gravati dei lavori più pesanti e stigmatizzati come gli “utili idioti” per eccellenza, ma oggi è arrivato il momento della rivincita anche per gli asini, che possono contare nuovi estimatori tra gli amanti degli animali, alcuni dei quali si sono riuniti in una lodevole associazione dal nome “The Donkey Sanctuary”.
Fondata in Inghilterra nell’ormai lontano 1969 da Elizabeth Svendsen, l’associazione ha ampliato di molto il suo raggio d’azione uscendo prima dall‘Inghilterra per approdare nei vari paesi europei, e infine nel resto del mondo, operando soprattutto nel Terzo Mondo dove la situazione, se è già molto dura e difficile per gli esseri umani lo è ancora di più per questi pazienti aiutanti dell’uomo.
Obiettivo dichiarato di “The Donkey Sanctuary” è quello di aiutare ovunque sia possibile gli asini in difficoltà, assicurando loro cure veterinarie ma anche educando i loro padroni a una corretta gestione dell’animale, insegnando loro quali limiti porre al carico di lavoro al quale si può sottoporre il resistente, ma non indistruttibile, animale.
Una capillare presenza nei cinque continenti permette oggi all’associazione di prendersi cura di circa 400mila asini all’anno su un totale della popolazione mondiale di questi equini pari a 60 milioni di esemplari.
Negli ultimi anni “The Donkey Sanctuary” hanno ampliato ulteriormente la ragione della propria missione promuovendo la pratica dell’onoterapia, così importante nei bambini con disabilità motorie o psicologiche.
Amore per gli animali, certo, ma anche la dimostrazione che ciò che viene fatto a loro favore è anche un regalo per gli esseri umani.