Molossoide dal temperamento vigile ma non aggressivo, Il dogo di Bordeaux (dogue de Bordeaux) è uno dei cani più antichi del vecchio Continente.
Il suo percorso evolutivo risale alle invasioni barbariche quando, intorno al IV secolo d.C., Spagna e Francia vennero invase dai guerrieri sciiti Alani, o Alanut (a loro volta cacciati dal Caucaso dagli Unni), che portarono con sé i suoi progenitori, gli stessi da cui discendono gli alani (o danesi).
La storia del Dogo di Bordeaux
Originariamente questi cani erano impiegati come cani da combattimento: ci sono diversi documenti antichi dai quali si evince che l’antenato diretto del dogue de Bordeaux era già molto conosciuto nel periodo medioevale: “ha un morso più forte di tre levrieri”, scrisse Gaston Phébus Conte di Foix nel XIV secolo, in un libro sulla caccia ai cinghiali.
La parola “dogue”, dunque, apparve per la prima volta alla fine del XIV secolo, ma alla metà del XIX , questi cani erano diffusi solo nella regione francese dell’Aquitania. Utilizzati per la caccia alla selvaggina di grossa taglia, per i combattimenti (spesso codificati), per la guardia alle case ed al bestiame, ebbero un grande successo nel 1863, quando a Parigi si tenne la prima Esposizione canina del Paese e venne loro dato il nome attuale.
Le due guerre mondiali misero a serio rischio l’esistenza della razza, che, soprattutto durante il secondo dei due conflitti rischiò l’estinzione. Ma nel 1960 ebbe un nuovo slancio, e oggi, grazie anche alle serie TV e agli spot pubblicitari che lo hanno visto protagonista, è tornato ad essere abbastanza popolare.
Il carattere dei dogo di Bordeaux
Il dogo di Bordeaux, come tutti i cani a muso corto, è molto dolce nei confronti del padrone e dei bambini, anche se a volte può dimostrarsi combattivo con i suoi simili. Non si tratta di un cane aggressivo per natura, ma è estremamente vigile, cosa che ne fa un ottimo cane da guardia. (B.P.)
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