Si chiama debarking la “cattiva” tendenza, tornata clandestinamente in voga negli Stati Uniti, di tagliare le corde vocali al cane. La pratica, tempo fa abbandonata, sembra stia nuovamente prendendo piede negli Usa. A raccontarlo è ninte meno che il New York Times che ha sbattutto in prima pagina la questione, sollevando una ridda di polemiche, accuse, giustificazioni.
Sebbene siano molti i veterinari a non praticarla, sembra che siano in tanti a richiedere il debarking. Solitamente i clienti sono i trafficanti di droga che vogliono i loro cani minacciosi e silenziosi e alcuni proprietari di cani da esposizione che li vogliono belli e altrettanto silenziosi. Ma i clienti più frequenti sono coloro che vivendo in condomini dalle regole ferree temono di essere sfrattati per che il loro amico a 4 zampe è troppo rumoroso.
In Europa questa pratica è vietata mentre negli Usa lo è solo in alcuni stati. In ogni caso l’operazione viene tenuta “confidenziale” e nessuno ha modo di protestare, tanto meno il cane a cui dopo il taglio delle corde rimane un suono rauco e quasi bisbigliato. La notizia sul quotidiano americano ha comunque aperto un dibattito molto acceso: alcuni veterinari pensano che tagliare le corde vocali di un cane a rischio di essere abbandonato in un canile e abbattuto sia una soluzione umana; altri pensano sia solamente una comoda e veloce scorciatoia per i proprietari che non hanno voglia di capire i motivi dell’eccessivo abbaiare di fido.
E voi che ne pensate? Vi sembra giusto privare i cani del loro modo di comunicare? Lasciateci i vostri commenti.