Torna la rassegna dedicata al binomio gatti e libri organizzata da La Libreria Mursia di Milano in occasione della Festa del Gatto. Titolo dell’edizione 2011 ‘FelinaMente’, per sottolineare il punto di vista emotivo, affettivo, sensitivo ma anche razionale del rapporto che da sempre unisce mici e umani. Un rapporto sempre più stretto (quasi il 20% delle famiglie italiane ha come convivente nella propria casa un amico micio) e per questo sempre più complesso.
Che abbia ragione lui? È proprio a questa creatura intelligente e sensibile, estremamente discreta ma, soprattutto, indipendente che, come diceva Konrad Lorenz, non si considera prigioniera dell’uomo perché riesce a stabilire un rapporto alla pari, che noi umani dobbiamo guardare in questi tempi difficili. Il gatto diventa un maestro al quale guardare per imparare a vivere meglio, più rilassati, meno pronti a rispondere alle chiamate dei “padroni”, più disponibili a cercare luoghi e situazioni che diano benessere.
Di questo e molto altro si discuterà a ‘FelinaMente’ per cinque serate, dal 14 al 18 febbraio 2010 con giornalisti, scrittori, studiosi gattofili ed esperti del mondo animale che si incontreranno alle 18 a La Libreria Mursia per raccontare il loro speciale, unico, irripetibile, singolare rapporto con il gatto. Come già nelle scorse edizioni, per tutta la durata della rassegna, a La Libreria Mursia si svolgerà la tradizionale raccolta di cibo per gli ospiti del gattile di Mondo Gatto, l’associazione che collabora all’organizzazione della rassegna insieme al Garante per la Tutela degli animali del Comune di Milano.
Nel corso della settimana, La Libreria Mursia ospiterà le opere di due artiste, Hudesa Kaganow (brasiliana d’origine e residente a Roma) e Anna Pennati (milanese, diplomata all’Accademia di Brera) che esporranno i loro quadri. Il soggetto delle opere è, ovviamente il gatto.
Infine, anche quest’anno si potranno consegnare direttamente in libreria le foto dei propri mici per la pubblicazione sul calendario I Giorni dei gatti, edizione 2012.
Qui di seguito il programma della rassegna:
Martedì 15 febbraio – ore 18.00
La teologia del gatto
Rispettare gli animali è un atto etico e può diventare l’inizio di un nuovo pensiero teologico che mette in discussione la visione antropocentrica dell’universo. Di una nuova etica che parte dalla riflessione sul rapporto uomo-animali parlano Paolo de Benedetti, teologo e autore del saggio La teologia degli animali e Amos Luzzato, scrittore e biblista.
Mercoledì 16 febbraio – ore 18.00
Di che razza sei?
Ogni razza è diversa dall’altra. Non migliore o peggiore, ma solo differente per caratteristiche, esigenze e modi di esprimersi. Capire le razze è il primo passo per una felice convivenza. Lezione multietnica dal mondo animale con Simone Caratozzolo, allevatore di gatti e insegnante di yoga.
Giovedì 17 febbraio – ore 18.00
Anime feline
La vita felina può essere il punto di partenza per osservare la nostra, analizzarne gli aspetti e ridimensionare le ansie: ecco che cosa è la gattoterapia. Un interessante scambio di punti di vista: guardarsi con gli occhi del gatto per vedersi come si è, accettarsi con tranquillità o, perché no, cambiare radicalmente. Ne parla Igor Sibaldi, scrittore, studioso di teologia e autore, tra l’altro, di Le gattoterapie. Come imparare dai gatti. Guide illuminanti al lato felino che c’è in tutti noi.
Venerdì 18 febbraio – ore 18.00
Il mantra del gatto
Il gatto è maestro di yoga. Basta osservarlo per imparare a rilassarsi, a meditare, a unire corpo e anima. Lisetta Landoni , allieva di Andrè Van Lysebeth, collaboratrice di Apnea Academy nella diffusione delle pratiche di pranayama, spiega come la via dello yoga può passare anche dal mondo dei felini. Introduce Edgar Meyer, presidente di Gaia animali & ambiente.
Tra le novità editoriali che verranno presentate in occasione della Settimana del gatto, il nuovo libro di Marina Alberghini, All’ombra del gatto nero. La nota scrittrice gattofila, traduttrice e biografa di Louis Ferdinand Céline ha raccolto nel suo libro tutto quello che c’è da sapere sul gatto nero, la creatura più amata e più odiata del pianeta, troppo spesso vittima delle superstizioni e della stupidità degli umani. Nel corso della storia, è stato ora Dio supremo ora Dèmone, ora accanto al trono, ora amico e modello nelle soffitte degli artisti, ora compagno di meditazione di scrittori, monaci e poeti. Vittima della più abietta superstizione, ma anche oggetto di leggende misteriose e affascinanti, il gatto nero è il protagonista di questo libro che racconta il suo incontro con personaggi famosi dei quali ha inevitabilmente segnato le vite: dallo scrittore del fantastico Lovecraft al fondatore dell’ Espressionismo, Kirchner, ai Templari, a Gregorio IX, a Baudelaire. All’ombra del gatto nero è l’ultimo titolo pubblicato nella collana Felinamente & C., dedicata ai gatti e ai grandi scrittori gattari: un centinaio i titoli pubblicati che comprendono, oltre ai manuali per vivere con i piccoli felini, anche capolavori della letteratura come Il gatto bianco di Drumguinnol di J.S Le Fanu; Tom Quartz & altri gatti di Mark Twain, L’invio di Dana Da e Il gatto che se ne andava da solo di Ruyard Kipling, Vite di due gatte di Pierre Loti; Serraglio Privato di Theophile Gautier, e Misti di Guy de Maupassant.
Molti sono gli scrittori e i poeti che sono debitori ai gatti di ispirazioni letterarie: agli allievi che gli avevano chiesto il segreto per avere successo in letteratura, Aldous Leonard Huxley rispose: “Se volete scrivere, tenete vicino un gatto”. Ernest Hemingway ha sempre vissuto con colonie di gatti, il più famoso dei quali era Snowball, il felino a sei dita. Altro scrittore con passioni gattare è stato Pablo Neruda che ha dedicato al gatto un’ode. Prima di lui avevano trovato ispirazione nei musi dei mici Charles Buadelaire, William Wordsworth e Heinrich Heine. Anche il nostro Torquato Tasso scrisse Sonetto per i miei gatti mentre l’immortale Francesco Petrarca amava teneramente il proprio micio per il quale scrisse, così si racconta, un epitaffio che recita: “Secondo solo a Laura.” Nutrita la pattuglia di scrittori francesi sedotti da coda e baffi: Dumas, Balzac, Theophile Gautier e Guy de Maupassant. Come racconta la scrittrice Marina Alberghini nella biografia Louis Ferdinand Céline. Gatto randagio (Mursia), lo scrittore francese immortalò il suo gatto Bebert, che lo accompagnò insieme alla moglie nella fuga dalla Francia, nelle pagine di Trilogia del Nord. Tra i tanti, impazzivano per i gatti anche Checov, sir Walter Scott, Miguel de Cervantes, Alexander Dumas e Colette.