E’ stato scoperto dai Carabinieri di Pomezia un traffico illegale che ha coinvolto venti cuccioli di cani di razza e 4 gatti siamesi, tutti ritrovati in pessime condizioni a causa del lungo viaggio, affetti da un virus intestinale.
I tre colpevoli – denunciati dagli agenti – avevano falsificato i documenti sanitari degli animali, in modo da far risultare l’età dei cuccioli sufficiente a viaggiare; gli animali sono stati liberati e condotti presso una clinica veterinaria.
L’indagine, condotta dal tenente Mattia Mullani, è partita dalle segnalazioni giunte riguardanti sospetti mezzi che, in un’area di sosta della Pontina, si fermavano per contrattare con alcuni individui.
I carabinieri, dopo alcuni giorni di appostamenti, hanno identificato due individui parlottare con un terzo accanto ad un furgone, nel quale sono stati scoperti poi i cuccioli, di varie razze, denutriti e stremati per il viaggio, sistemati in piccole gabbie di ferro; i cuccioli, che sui documenti falsi erano segnalati come aventi dai tre ai cinque mesi, sono risultati, da un controllo della Asl RMH di Pomezia, nati da meno di un mese. I tre individui, due ungheresi e un commerciante romano, sono stati immediatamente denunciati: il commerciante era in procinto di acquistare tutti i cuccioli per 7 mila euro, con un guadagno previsto di circa quattro volte tanto.
I cuccioli sono stati ricoverati in una clinica veterinaria e verranno ospitati presso il canile “Galileo Galilei”; la loro sorte è ancora in certa, ma c’è la speranza che trovino qualcuno che voglia adottarli.
Molti di questi animali provengono dai tristemente noti allevamenti clandestini ungheresi, dove i controlli sanitari sono spesso molto carenti e si favoriscono incroci fra consanguinei per accentuare le caratteristiche estetiche degli animali; i cuccioli provenienti da questi circuiti sono poi trasportati e venduti clandestinamente in tutta Europa, a prezzi che arrivano anche a un quarto del costo che hanno normalmente sul mercato. Molto spesso alcuni commercianti acquistano cuccioli da questo commercio clandestino e falsificano documenti sanitari e di pedigree. (F.M.)