Un gravissimo episodio di maltrattamento sugli animali è avvenuto nei giorni scorsi a Correggio, in provincia di Reggio Emilia.
Come appreso dagli organi locali di stampa e denunciato dalla Lega Nazionale per la Difesa del Cane, un cacciatore ha ucciso il proprio cane, ormai anziano, con inaudita ferocia, andandolo prima a prendere al canile di Novellara dove aveva trovato temporanea dimora, per sbatterlo nel portababagli della sua macchina e colpendolo violentemente alla testa con il portello. Poi è tornato a casa, gli ha sparato, messo in un sacco per il pattume e gettato nel cassonetto.
“E’ ormai risaputo che questi poveri animali – dichiara la Presidente della Lega Nazionale per la Difesa del Cane Laura Rossi – vengono considerati attrezzi da lavoro. Se non assolvono bene il loro compito vengono maltrattati con ferocia inaudita o come in questo caso uccisi senza pietà. Il gravissimo episodio di Correggio, non può e non deve rimanere impunito. Il cacciatore è stato incastrato dalla Polizia Municipale e dal Servizio Veterinario di Correggio che si sono recati a casa del proprietario allertati dall’operatrice del canile, esterrefatta da quanto aveva visto. Tra l’altro, la persona in questione era stata informata che avrebbe potuto firmare l’apposito modulo per rinunciare alla proprietà del cane, poiché la legge permette la rinuncia motivata presso l’anagrafe canina dei comuni”.
“Nel caso di specie – afferma Gian Luca Scagliotti Responsabile dell’Uff. Legale della Lega del Cane – il responsabile oltre a rispondere per il reato di cui all’ art. 544 bis c.p., dovrà vedersi contestata l’aggravante dei motivi abbietti o futili. Naturalmente se si tratta di un cacciatore in attività invitiamo la Prefettura a prendere tutti i provvedimenti amministrativi, anche in via di cautela, conseguenti ad un comportamento così efferato”.