La stagione estiva porta all’aumento dell’abbandono dei gatti. Una pratica meno conosciuta, rispetto all’abbandono dei cani ma, che sta prendendo piede
L’abbandono dei felini è meno visibile di quello dei cani ma importante allo stesso modo. L’unica soluzione resta la sterilizzazione.
In primavera è cresciuto il numero di cani e gatti abbandonati, ma i felini hanno avuto il primato. Si parlava di un gatto abbandonato ogni nove minuti, dato stimato dal servizio statistiche di AIDAA. In estate, invece, il fenomeno dell’abbandono, non ha un monitoraggio specifico, ma dai dati disponibili, relativi alle segnalazioni giunte al telefono amico di AIDAA, sono almeno 17.000 i gatti abbandonati. I padroni che si liberano dei loro felini lo fanno prevalentemente nei mesi di luglio ed inizio agosto e tra le regioni dove vengono abbandonati più gatti vi sono la Lombardia, il Piemonte, il Veneto e le Marche, seguite da Sicilia e Lazio.
Tra le città i cui abitanti abbandonano di più ci sono Roma, Torino, Napoli e Reggio Calabria. I dati sono relativamente bassi se si tiene conto che in Italia sono circa 7 milioni le famiglie che possiedono un micio e circa un milione e mezzo i gatti randagi, dei quali tre quarti fanno parte di colonie feline censite. Il randagismo felino è meno visibile di quello dei cani in quanto i gatti si uniscono in colonie e in qualche modo sopravvivono. Per combattere il fenomeno del randagismo occorre sicuramente procedere alla sterilizzazione delle femmine, ma anche incentivare ad adottare un gatto e, infine, dare una mano alle gattare che si occupano delle colonie feline a ai responsabili dei gattili.
Maria Pezzillo
Redazione Petpassion.tv