Fra le patologie parassitarie intestinali più comuni dei gatti abbiamo l’infestazione da Coccidi. La coccidiosi nel gatto può avere sintomi anche importanti soprattutto nei gattini, negli anziani, negli animali defedati o immunodepressi. È bene imparare a riconoscere i sintomi di coccidiosi in modo da curarla tempestivamente.

 

Coccidiosi gatto: cause

La coccidiosi nel gatto è una malattia parassitaria dell’intestino provocata dai Coccidi, protozoi intracellulari obbligati. I Coccidi sono specie-specifici: quelli del gatto sono trasmissibili solo ai gatti, quelli dei cani solo ai cani… I gatti sono colpiti solitamente da Cystoisospora felis e C. rivolta (un tempo noti semplicemente come Isospora).

Per quanto riguarda il contagio, la trasmissione avviene per via oro-fecale: il gatto ingerisce le oocisti sporulate, queste arrivano nell’intestino, si replicano intracellularmente nel piccolo e grande intestino e dopo 6-10 giorni ecco che le oocisti vengono nuovamente liberate nell’ambiente esterno tramite le feci, pronte a ricominciare il ciclo da capo. Normalmente questo ciclo vitale è diretto, ma alcuni roditori e ruminanti possono diventare ospiti paratenici.

 

Coccidiosi gatto: veterinario

 

Coccidi gatto: sintomi

Solitamente l’infezione da Coccidi si ha durante il periodo della lattazione, quando i gatti hanno un’età compresa fra le 3 e le 8 settimane. Per questo motivo la maggior parte dei casi li si vede nei gattini che hanno meno di quattro mesi di vita. I gattini si infestano per via orofecale, anche perché le oocisti possono rimanere infettanti per mesi negli ambienti (mentre negli ospiti paratenici anche per anni). La sintomatologia da coccidiosi nel gatto è più evidente e grave nei gattini, negli anziani, nei gatti immunocompromessi o nei gatti con altre patologie. Si dice che negli adulti la coccidiosi sia autolimitante, ma questo solo se il sistema immunitario del gatto è perfettamente funzionante e se non ci sono altre patologie in corso o in incubazione. La gravità dei sintomi dipende anche dal fatto che, spesso, quando si manifesta la coccidiosi, ci sono altre infezioni presenti in contemporanea (altri parassiti intestinali, virus o batteri). Inoltre, la coccidiosi nel gatto sembra colpire maggiormente qualora ci siano variazioni nella dieta, incluso lo svezzamento.

Questi sono i sintomi dei coccidi nel gatto:

  • diarrea
  • spesso presenza di sangue nella diarrea
  • abbattimento
  • vomito
  • anoressia
  • febbre o ipotermia
  • crescita diminuita
  • prolasso del retto (soprattutto nei gattini che non vengono subito portati a visita)

 

Una particolarità è che le oocisti spesso si ritrovano a livello degli esami delle feci dopo che si è manifestata la diarrea. Questo significa che un singolo esame feci negativo per coccidi in un gattino con diarrea liquida o emorragica, potrebbe essere un falso negativo: l’esame ripetuto a qualche giorno di distanza potrebbe mostrare la presenza delle oocisti.

 

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Coccidiosi gatto: terapia e cura

Se tramite esame feci il tuo veterinario ha diagnosticato una coccidiosi nel gatto, provvederà anche a impostare la specifica terapia atta alla cura della parassitosi. Oltre ai farmaci necessari per debellare la malattia, è possibile che inserisca nella strategia terapeutica anche fermenti lattici, prebiotici, probiotici, addensanti delle feci e integratori per stimolare le difese immunitarie. Importante è anche la terapia di supporto nei casi con presentazione clinica più severa. Per tutti questi motivi, quando si prende un gattino piccolo è importante farlo visitare al veterinario il prima possibile. Il veterinario non solo consiglierà quale protocollo vaccinale seguire e quali profilassi fare, ma potrà provvedere a effettuare una serie di esami feci in modo da monitorare e trattare per tempo eventuali parassitosi intestinali.

 

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Fonti: Medicina interna del cane e gatto, Nelson – Couto – Medicina Felina – Manuale Pratico di Gary D. Norsworthy, Mitchel A. Crystal e Sharon K. Fooshee

Approfondimento: Purina Pro Plan, PurinaShop